I prestiti tra CRIF, PrestitiOnline ed Eurisko

di Gianfilippo Verbani Commenta

I prestiti tra CRIF, PrestitiOnline ed Eurisko per avere una panoramica complessiva del settore del credito al consumo.


I criteri alla base dell’offerta di prestiti per imprese e famiglie, sono diventati più flessibili nel primo trimestre del 2015. In pratica quello che si spiega è che le famiglie hanno chiesto un numero maggiore di prestiti un po’ per la necessità di affrontare le spese con più calma, un po’ per il fatto che i tassi sono più convenienti. 

In base ad una ricognizione di PrestitiOnline abbiamo provato a capire come sta cambiando il sistema dei prestiti e quali sono le informazioni più importanti da valutare per una panoramica attendibile.

Cosa dice il Crif

Secondo Crif, al febbraio 2015, le richieste di prestiti da parte delle famiglie italiane, sia finalizzati che personali, sono aumentate del +10,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un’ottima performance, che conferma una positiva tendenza già avviatasi a fine 2014.

 

Quali sono le compagnie che risultano maggiormente attive nel campo dei prestiti?

Nel caso  specifico dei prestiti, l’Istituto ha analizzato i dati raccolti dal comparatore PrestitiOnline, ipotizzando cinque tipologie di prestiti, distinte per importi, piani di rimborso e presenza di copertura assicurativa. Dopodiché ha esaminato le principali finanziarie operanti sul mercato italiano, tra cui Agos Ducato, Compass, Findomestic, Unicredit, Deutsche Bank Easy, Fiditalia, Credits, Cofidis, Intesa Sanpaolo, BNL, Santander Consumer Bank e Ubi Banca.

 

Sono state fatte cinque differenti simulazioni, con finanziamenti aventi per oggetto: ristrutturazione casa (ventimila euro in sette anni), acquisto auto nuova (dodicimila euro in quattro anni), arredamento (ottomila euro in cinque anni), liquidità (cinquemila euro in tre anni) e consolidamento debito (trentamila in sette anni).

Cosa c’entra in tutto questo Gfk Eurisko?

Per conto di Assofin, ha fatto un’indagine sui comportamenti degli acquirenti per capire cosa farebbero se non esistesse il credito al consumo. La risposta è che il mercato si muoverebbe lo stesso perché molti degli acquisti fatti non avrebbero avuto seguito. In alternativa al prestito, consumatori che volevano acquistare un bene avrebbero rinunciato ad altri consumi (28%) oppure chiesto aiuto alla famiglia o agli amici (7%).

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