Come funziona una polizza sulla vita

di Daniele Pace Commenta

La polizza copre i casi di morte e spesso la si trova in pacchetti con altri strumenti finanziari, come ad esempio il mutuo.


Sarà stato il caso Raggi, ma si sono di nuovo accese le luci sul funzionamento di una polizza sulla vita. La polizza copre i casi di morte e spesso la si trova in pacchetti con altri strumenti finanziari, come ad esempio il mutuo, per coprire i rischi. In genere non supera poche centinaia di euro, e prevede dei beneficiari, oppure gli eredi del defunto, in modo che possano continuare a pagare le rate del finanziamento.

Altre polizze sulla vita, sono considerate dei prodotti finanziari di risparmio, e possono anche essere riscattate. La loro durata è variabile, generalmente lunga, anche tutta la vita. Si tratta di polizze con minimo garantito, con restituzione del capitale o pagamento degli interessi. Alla morte del contraente, si paga il premio. La polizza prevede tre soggetti, ovvero il contraente che si incarica di pagare il premio, l’assicurato, che l’oggetto della polizza su cui avviene il calcolo dei premi e della vita, e infine il beneficiario, che riceverà il premio, e può anche non essere avvertito della sua posizione.

Se non viene stipulato il minimo garantito, il consiglio è quello di fare la rivalutazione annuale, per garantire un pagamento finale consistente ed adeguato al rincaro della vita e all’inflazione, che cambiano il valore del denaro in modo consistente, a distanza di anni. Ci sono anche polizze con scadenza, prima della morte dell’assicurato dunque, e quelle con rendita intermedia, poco usate.