Euribor 3M in caduta libera, mai così in basso dal 2004

di Gianfilippo Verbani Commenta


 In questi mesi di frequenti cattive notizie, il mercato economico si è risvegliato questa mattina (dopo la pausa del week-end) con una nuova buona, almeno guardandola dal punto di vista di quello che è l’ “esercito” dei consumatori. I dati pubblicati oggi sul tasso Euribor, infatti, sono calati fino a raggiungere il valore di 2,005%, ovvero il livello minimo dal lontano 2004.
La novità è da considerarsi molto positiva per chi avesse, ad esempio, acquistato un’abitazione di proprietà stipulando un mutuo a tasso variabile, dacché l’Euribor a tre mesi è il “parametro” di riferimento per il calcolo dell’interesse da applicare a questo genere di finanziamenti. Buste paga più robuste (o, se non altro, meno alleggerite), quindi, per quegli italiani che si sono indebitati con le banche negli scorsi anni, sull’onda lunga della bolla speculativa del mercato edile, vero settore trainante della crescita ed ora “capro espiatorio” della crisi. Guardandola dal versante delle banche e della macroeconomia più in generale, però, il crollo dell’Euribor a tre mesi è un dato allarmante: l’indice “parametrico”, infatti, aveva raggiunto un picco superiore al 5% nello scorso mese di giugno, continuando a crescere fino ad ottobre dello scorso anno salvo crollare (-1%) a partire da novembre. Insomma: -3% in soli otto mesi! Il dato è significativo delle difficoltà del sistema del credito, che annaspa nel tentativo di raggiungere nuovamente una clientela sentitasi tradita dopo i crolli dei più grandi gruppi finanziari statunitensi: un Euribor così vicino al tasso di riferimento stabilito dalla BCE non lo si vedeva da un po’…

Per completezza dell’informazione, ecco anche i dati sul tasso interbancario negli altri intervalli temporali: l’Euribor a 1 anno si attesta al 2,192%, dal 2,209% precedente, mentre scivolano su nuovi minimi anche i tassi di brevissimo termine, con l’Euribor a 1 settimana che si attesta all’1,383% (il valore precedente era 1,391%). L’EUR 6M, infine, ha fatto segnare il calo più significativo: -1,04%