Esproprio veloce, cambiano le norme in caso di morosità?

di Gianfilippo Verbani Commenta

A proporre una rivoluzione nei pignoramenti (attualmente chi non paga il prestito resta nell’abitazione per tempi molto più lunghi) è il ministro Maria Elena Boschi.


Il Governo è pronto a cambiare le norme per l’esproprio veloce della casa in caso di morosità, da parte del proprietario, delle rate del mutuo.

A proporre una rivoluzione nei pignoramenti (a oggi chi non paga il prestito resta nell’abitazione per tempi molto più lunghi) è il ministro Maria Elena Boschi. Lo fa con un decreto legislativo sui finanziamenti ipotecari. Sono i suoi uffici ad aver trasmesso alla Camera l’atto del governo n. 256 che modifica alcuni punti salienti del testo unico della Finanza.

Occorre, dunque, entrare nei dettagli per saperne di più e scoprire come potrebbero cambiare le cose.

Nel recepire la direttiva europea 2014/17, volta ad aumentare le tutele per i consumatori nei contratti di credito, il provvedimento agevola le vendite forzose degli immobili da parte delle banche. Per accelerare al massimo il recupero dei crediti inesigibili da parte degli istituti di credito, il governo ha infatti cancellato l’articolo 2744 del codice civile, che vieta il cosiddetto «patto commissorio» e cioè «il patto col quale si conviene che, in mancanza del pagamento del credito nel termine fissato, la proprietà della cosa ipotecata o data in pegno passi al creditore».

Il superamento di questo divieto permette quindi alle banche di entrare direttamente in possesso dell’immobile e metterlo in vendita per soddisfare il proprio credito qualora il mutuatario sia in ritardo con il pagamento di 7 rate, anche non consecutive. Il decreto non si limita a cancellare il divieto di «patto commissorio», ma dà anche la possibilità alle banche di vendere gli immobili a qualsiasi prezzo pur di recuperare i propri crediti.