Confindustria: crescita industriale positiva può trainare i consumi

di Gianfilippo Verbani 1


 La luce in fondo al tunnel. Soffusa, certo. Ma ora il peggio è alle spalle. Dopo sei trimestri negativi, la produzione industriale della Lombardia torna a crescere: +0,4%. Il tempo considerato è quello dell’ultimo trimestre 2009 e l’indagine è stata elaborata dall’UnionCamere con il patrocinio di Confìndustria Lombardia. I dati inducono ad un cauto ottimismo. Che i vari ospiti intervenuti hanno però smorzato, forse per non alimentare facili entusiasmi. Se Pietro Ferri, docente di economia politica all’Università di Bergamo, ha invitato i presenti a considerare «la ripresa occupazionale solo nel momento in cui torneranno i livelli di produzione pre-crisi e forse ci vorranno anni», il suo collega, Giacomo Vaciago, economista della Cattolica,  ha citato un articolo di giugno 2009 dell’Economist. Che terrorizza perché colloca il nostro Paese tra quelli “permanent loss”, cioè quelli che «non investendo su ricerca e innovazione potrebbero non tornare ad avere la quota di mercato su scala globale che avevano prima di settembre 2008». Insomma un quadro in chiaroscuro, tenuto conto della “jobless recovery”, una ripresa senza occupazione, che tanto spaventa imprese e opinione pubblica. Ecco perché, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, si è affrettato a dire che la regione ha «ancora notevole liquidità nel gestire le emergenze, in particolare per gli ammortizzatori sociali in deroga. Soldi utilizzati nel 2009 solo per un 45% della liquidità complessiva, vicina al miliardo di euro». Un modo per spegnere le polemiche dei sindacati. In particolare del segretario generale Cisl Lombardia, Gigi Petteni, che ha insistito, però, sulla progettualità a lungo termine: «Un Paese che investe solo sugli ammortizzatori sociali non ha futuro. Servono ulteriori misure per far ripartire l’economia nazionale». In primis quella lombarda, da sempre il motore della nostra economia. Un motore che ha intenzione di trainare anche i consumi dei risparmiatori, soprattutto nel settore dell’immobiliare. Almeno secondo UnionCamere.


Commenti (1)

I commenti sono disabilitati.