Carte di Credito clonate, all’Expert (Gallarate – VA) un controllo salva due clienti

 Carte di Credito clonate, la storia si ripete. Anche questa volta, come spesso ci capita di raccontare, la storia si è ripetuta concludendosi però con un lieto fine, il tutto grazie alla prontezza di spirito di un commesso di negozio e del suo direttore. Già, perché non è raro raccontare di situazioni in cui il venditore di un prodotto si macchia, forse inconsapevolmente o per leggerezza, della corresponsabilità in un reato, dunque crediamo sia bene applaudire a chi invece segue le procedure così come sono state concordate e riesce, grazie a questo piccolo “espediente”, a scongiurare il rischio che qualche conto corrente di ignaro risparmiatore venga prosciugato in un solo momento.

Basilea III e accesso al credito, situazione kafkiana

 Per quel che riguarda i vincoli, più stringenti, imposti da Basilea III, la situazione è kafkiana. A dichiararlo nei giorni scorsi è stato Andrea Gibelli, Assessore all’Industria, all’artigianato e all’edilizia, nonché vicepresidente della Regione Lombardia. Questo perché da un lato con le nuove regole di Basilea III viene chiesto in sede comunitaria da parte degli Istituti di credito un maggiore controllo sui bilanci delle aziende cui deve essere concesso il credito; dall’altro lato, invece, è proprio l’Europa che allo stesso modo, in maniera palesemente contraddittoria, chiede alle banche di fare il loro mestiere, ovverosia concedere credito attraverso mutui, finanziamenti, leasing e prestiti alle piccole e medie imprese per sostenere l’occupazione, la crescita e lo sviluppo. Il vicepresidente Gibelli, intervenuto a Lecco ad un convegno dal titolo “Basilea III. Quale credito per le piccole imprese“, che è stato organizzato dalla CNA, ha di conseguenza posto l’accento sul fatto che “Lo Stato chiede due cose diverse e opposte a monte e a valle sull’accessibilità al credito“.

Carte di Credito contro l’evasione fiscale

 Anche i più scettici, crediamo, leggendo una notizia di questo genere si convinceranno al “sacrificio” di cambiare le proprie abitudini di pagamento. Il tutto, in nome di un bene più necessario e più grande: l’emersione. Già, perché a quanto pare ci può essere una connessione tra utilizzo del denaro elettronico e lotta all’economia sommersa, una piaga –quest’ultima- che in Italia si “mangia” diversi punti di PIL rivelandosi pesante zavorra alla crescita dell’economia reale (punto su cui il Governo sta cercando di rispondere al meglio agli appunti di Confindustria, che lamenta una ripresa fragile).

Bonus bebè e finanziamenti per l’infanzia confermati a Milano

 A Milano l’Amministrazione ha confermato il proprio impegno a sostegno sia dell’infanzia, sia delle donne che lavorano con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro approvato dalla Giunta. In particolare, è stata prorogata/rinnovata la misura del bonus bebè nel Comune di Milano; trattasi di un aiuto alle famiglie che sotto la Madonnina è stato istituito nell’anno 2007, e che fino ad ora ha portato all’erogazione del bonus a favore di oltre duemila famiglie con quasi 4,9 milioni di euro erogati. Ma cosa occorre per ottenere il bonus bebè? Ebbene, proprio il Comune di Milano ha fatto presente che per la concessione del bonus serve la maturazione sul territorio, da parte della famiglia, di una residenza pari ad almeno tre anni; l’Isee, indicatore della situazione economica equivalente, non deve inoltre essere superiore al livello dei 18 mila euro.

MoneyBox Self Service Unicredit: nuovi tassi netti

 Un tasso netto annuo allo 0,65% per i pronti contro termine con scadenza a tre mesi, e dello 0,90%, sempre netto, per i pronti contro termine a sei mesi. Sono questi i nuovi tassi e le due scadenze attualmente proposte da Unicredit con MoneyBox Self Service, lo strumento a basso rischio di gestione della liquidità accessibile direttamente online dai correntisti di Unicredit che hanno attivato la Banca via Internet. L’investimento con MoneyBox Self Service è accessibile anche per i piccoli risparmiatori visto che la soglia minima di ingresso/investimento, su entrambe le scadenze, è pari a 5.000 euro; per somme superiori l’investimento può avvenire per successivi multipli di mille euro. A differenza delle giacenze in conto e dei conti di deposito remunerati, trattandosi di un’operazione di pronti contro termine, la tassazione di MoneyBox Self Service di Unicredit è al 12,5%, anziché al 27%, a fronte di zero costi di sottoscrizione e scadenze che, come sopra descritto, individuano periodi temporali di brevissimo termine.

G20 Seul: Merkel vs. Obama “No a nuove Bolle”

 Bisogna mettere fine a qualsiasi “sorta di squilibri” che hanno portato alla crisi economica e tutti i “paesi devono fare la propria parte”. E’ questo il messaggio contenuto nella lettera inviata da Barack Obama agli altri leader del G20, il cui contenuto è stato diffuso dalla Casa Bianca poco dopo l’arrivo del presidente americano a Seul dove oggi partirà il vertice. Con la lettera inviata ai leader del G20, Obama intende ribadire la necessità che ci si allontani dall’idea di un’America tutta proiettata al consumo di beni a credito: “Tutti riconosciamo il fatto che non potremo avere delle fondamenta per una ripresa solida e durevole se le famiglie americane smettessero di risparmiare per tornare a spendere a credito”.

Carte di Credito: Banche e Mastercard, 6 milioni di multa per aver truccato la concorrenza

 Sei milioni di euro di multa e una diffida: trovate un nuovo modo di lavorare, perché questo è lesivo della concorrenza e – anche – dei commercianti di cui vi “servite” per guadagnare. L’Antitrust ha chiuso nei giorni scorsi un’istruttoria, avviata da tempo, con la quale si intendeva indagare rispetto ad eventuali pratiche “di cartello”, dunque restrittive di quella sana concorrenza che dovrebbe regolare le dinamiche del mercato. A quanto pare, o quantomeno a quanto ha giudicato l’organismo di controllo della concorrenza sui mercati, Mastercard e otto istituti di credito avrebbero “mantenuto alta la commissione interbancaria sui pagamenti con la carta di credito riversandola sul costo applicato agli esercenti convenzionati con effetti sui prezzi praticati ai consumatori”.

Sim PosteMobile: alternativa a Paypal e Google Checkout

 Poste Mobile, l’operatore di telefonia cellulare del Gruppo Poste Italiane, ha annunciato il proprio ingresso nell’m-Commerce al fine di poter effettuare pagamenti online in maniera rapida e sicura senza dover andare ad inserire alcun dato sensibile sul sito Internet del venditore. Basta infatti il numero di telefono della scheda SIM PosteMobile; quest’ultima, ai fini del perfezionamento della transazione, controllerà sia il numero telefonico, sia il relativo codice di sicurezza che permette di autorizzare il pagamento e che, cosa molto importante, viene sia creato, sia conosciuto solo ed esclusivamente dal cliente. Il codice di sicurezza, infatti, non risiede in alcun sistema di Poste Mobile, ragion per cui tale modalità di pagamento, semplice rapida e sicura, individua una importante alternativa non solo al classico pagamento con la carta di credito o con la prepagata, ma anche rispetto ad altri strumenti e modalità di pagamento come quelle offerte da Paypal e da Google Checkout.

Banche USA: 142esimo fallimento, ritoccato il record – negativo – 2009

 Di più ma meglio. In questo 2010 che si appresta a finire negli archivi contrassegnato, almeno in ambito economico, dalla parola “incertezza” (come dimenticare i rischi che abbiamo corso quando la Grecia si è trovata sull’orlo del baratro in Aprile, e dopo di lei le situazioni quantomeno zoppicanti di Spagna, Portogallo e Irlanda), negli Stati Uniti hanno continuato a fallire le banche, essenzialmente le più piccole, secondo un ritmo impressionante e mai visto a memoria d’uomo. Lo scorso sabato, le autorità di controllo e garanzia statunitensi hanno infatti posto i sigilli ad altre tre banche decretandone, nella sostanza, la chiusura e la scomparsa dall’orizzonte finanziario e del risparmio gestito.

Stimoli FED, Europa e Cina all’attacco: “Rischiamo nuove bolle”

 Dovunque vada, il banchiere centrale più importante del mondo (chissà ancora per quanto, ora che la Cina preme con sempre maggior vigore) è costretto a fare un’unica cosa: difendersi. Questo da quando, era giovedì della scorsa settimana, la “sua” Fed ha lanciato l’ennesimo piano di salvataggio in grande stile dell’economia americana, mettendo sul piatto 600 miliardi di dollari per l’acquisto di Bond del Tesoro statunitense. Il nuovo programma di politica monetaria a stelle e strisce, infatti, irrita sia l’Europa che le economie emergenti: il ministro delle finanze tedesco ha lanciato l’allarme annotando che “gli Stati Uniti con questo progetto mettono in difficoltà il resto del mondo, ma senza ancora riuscire a risolvere i loro problemi”;

Acquisti online con moneta virtuale nel mondo reale

 Comprare nel mondo reale non con i soldi, o con una carta di pagamento, ma semplicemente con moneta virtuale rappresentata, ad esempio, dai crediti Facebook. Tutto ciò sarà possibile ad esempio per i videogiochi dell’americana Electronic Arts che saranno acquistabili proprio ed anche con i crediti del popolare social network. L’accumulo di moneta virtuale, quindi, può equivalere all’accumulo di soldi veri per l’acquisto di beni e servizi nell’ambito del commercio business to consumer e dei piccoli pagamenti utilizzando micro-crediti virtuali magari accumulati giocando su Facebook. Non a caso non mancano esperti del settore che in tempi non troppo lontani con la moneta virtuale, ad esempio proprio con i crediti Facebook, affermano che si potrà andare a fare la spesa al supermercato con buona pace non solo della moneta cartacea, ma anche di tutti quei classici strumenti di pagamento che individuano il “denaro di plastica”, ovverosia le carte di credito ed il Bancomat, e che fino ad ora hanno permesso in tutto il mondo, a partire dai Paesi più industrializzati, di abbattere enormemente rispetto al passato la circolazione del contante.

Dividendi 2011: tutti in grande spolvero!

 In un frangente in cui la Borsa di Milano (ma non solo quella) non sta dimostrando grande brillantezza, per non dire che gli scivoloni sono tutt’altro che infrequenti, c’è un mercato pronto a regalare grandi soddisfazioni ai risparmiatori: è quello dei dividendi, che almeno a giudicare dai dati semestrali si preannunciano altissimi. Lo scenario di una Borsa debole difficilmente sarà invertito nei prossimi mesi, nonostante sia questa la speranza di tutti; così possiamo consolarci considerando che almeno per il 2011 è verosimile si stia preparando una ricca stagione di profitti per le blue chips. All’origine del boom è proprio la debolezza di un mercato che altrove non offre grandi alternative: persino i titoli di Stato viaggiano su valori di poco superiori al punto percentuale…

Conto corrente Internet e telefono, cresce la multicanalità

 Nel nostro Paese quasi un conto corrente bancario su due, il 48% per l’esattezza, è “navigabile”, ovverosia abilitato all’Internet Banking e all’operatività attraverso gli altri canali alternativi allo sportello bancario fisico, ovverosia il telefono fisso ed il cellulare. A rilevarlo è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, in base ad un Rapporto, il settimo, riguardante la multicanalità delle banche. Il canale alternativo allo sportello preferito da un correntista bancario su due in Italia è proprio Internet; grazie al Web gli italiani comprano e vendono valori mobiliari comodamente seduti a casa davanti al proprio personal computer, ricaricano la propria carta prepagata, effettuano pagamenti e bonifici, e fruiscono di tutti gli altri servizi bancari offerti. In termini numerici, con un rialzo pari a ben il 10,7% rispetto al 2008, in Italia i conti correnti multicanale, ovverosia con almeno un canale alternativo allo sportello attivo, sono oltre 16 milioni, di cui 15,5 milioni sono i conti con accesso anche online con la Banca via Internet.

Poste Italiane, Moody’s conferma il rating

 Quando non sapete se la banca cui vi state affidando è una buona banca, indipendentemente dal nome che porta nell’intestazione o da esperienze passate vostre o di vostri conoscenti, un metodo utile nell’ottica della valutazione è sicuramente quello di affidarsi al rating di Moody’s; l’agenzia, infatti, pubblica periodicamente i propri report di valutazione basati su dati oggettivi e previsioni per il futuro dell’attività finanziaria del soggetto che sta andando ad analizzare, sia esso una banca, un rivenditore di prodotti e servizi finanziari o – addirittura – un intero Paese. La notizia del giorno è rappresentata dal fatto che, nella sua ultima rilevazione, Moody’s Investors Service ha confermato a Poste Italiane il rating Aa2 con prospettive stabili.