Bisogna approfondire un tema delicato come quello del caro-vita in Italia, visto che Verona sotto questo punto di vista pare non passarsela benissimo se pensiamo che durante il mese di aprile i prezzi pare siano saliti del 2,2%, contro la media pari all’1,9% in Italia. Un trend, quello emerso nel corso degli ultimi giorni, che sarebbe connesso soprattutto a spese per abitazione, bollette e alimentari.
Focus sul caro-vita in Italia: Verona in trend negativo
Ad aprile, Verona ha registrato un’inflazione superiore alla media italiana. Mentre a livello nazionale l’aumento del costo della vita si è attestato all’1,9% annuo, stabile rispetto a marzo, nella città scaligera i prezzi sono cresciuti del 2,2% rispetto ad aprile 2024. Questo dato evidenzia una dinamica inflazionistica locale più accentuata rispetto al resto del Paese.
Secondo stime delle associazioni di consumatori, l’inflazione attuale comporterà nel 2025 un aumento medio di spesa di 477 euro per famiglia a livello nazionale. A Verona, tuttavia, questo aggravio sarà più consistente, attestandosi intorno ai 600 euro a nucleo familiare. L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) evidenzia come il Veneto sia la terza regione in Italia per crescita dei prezzi, con un incremento medio di 564 euro a famiglia e un’inflazione del 2,1%, preceduta da Trentino e Liguria. A livello regionale, Belluno, Padova e Venezia registrano rincari ancora più marcati rispetto a Verona. Su scala nazionale, Bolzano è la città con il maggiore aumento stimato della spesa familiare.
A Verona, ad aprile, la spesa per l’abitazione e le relative utenze ha registrato l’incremento maggiore, con un +5% rispetto al +4,6% nazionale. Preoccupa anche l’accelerazione dei prezzi del carrello della spesa: a livello nazionale l’aumento è stato del +2,6%, mentre a Verona ha raggiunto il +2,9%, con un +2,5% per gli alimentari e un significativo +8,3% per le bevande analcoliche.
Alcuni prodotti hanno subito rincari a due cifre su base annua, come burro (+16,9%), caffè (+23%) e cacao/cioccolato in polvere (+15,5%), influenzati da fattori climatici e costi di trasporto. Gli aumenti mensili superiori all’1% hanno riguardato riso, pesce surgelato, latte conservato, frutta e verdura fresca o refrigerata e surgelata, cioccolato e caffè.
Federconsumatori Verona prevede un’intensificazione della corsa dei prezzi a causa del recente decreto legislativo che riduce le accise sulla benzina ma le aumenta sul gasolio per i mezzi pesantii. L’associazione teme che questo maggior costo del trasporto merci possa tradursi in ulteriori rincari generalizzati sui beni di largo consumo.
Insomma, il tema del caro-vita continua ad essere molto delicato in Italia, con tendenze di aprile 2025 che evidentemente non faranno molto piacere a chi vive a Verona.