Banche Italiane “3 volte meno esposte sull’Estero” rispetto alla media UE

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Le banche italiane sono tre volte meno esposte sull’estero rispetto alle – concorrenti – “cugine” europee. E’ quanto emerge dall’ultima analisi effettuata dal Centro Studi dell’Abi, che nel Rapporto AFO – Financial Outlook, fresco di stampa, ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’esposizione bancaria degli istituti italiani ed europei sui mercati esteri. Un’altra buona notizia per noi risparmiatori del “Bel Paese”, quindi, dopo che anche gli stress test (simulazioni della capacità di reazione degli istituti a ipotetiche situazioni di crisi finanziaria tra le peggiori che si possano immaginare) avevano prodotto risultati incoraggianti, con tutti gli istituti indagati capaci di strappare una – più o meno ampia – sufficienza.

”La crisi delle finanze pubbliche, le nuove turbolenze legate al pericolo default dei debiti sovrani, una rinnovata fase di incertezza sui mercati internazionali, e l’effetto domino minacciato dalla crisi greca inducono a valutare i rischi delle attività estere dei principali sistemi bancari europei”, afferma l’analisi dell’Abi. Che però può evidentemente concludere soddisfatta, e noi con essa, dopo aver scoperto che – conti alla mano – la situazione è molto più incoraggiante rispetto a quanto si possa dire altrove. Possiamo dunque continuare ad affidarci alle nostre banche senza timori di veder evaporare i nostri soldi per effetto della prima turbolenza in arrivo?

La risposta, almeno per il momento ed affidandoci ai dati di cui abbiamo conoscenza, è “sicuramente sì”. Con un’importante aggiunta: fino a quando le nostre banche potranno contare sui risparmi prima ancora che generare profitto sui nostri debiti, la situazione italiana rimarrà tra le meno complesse del continente. Il rischio dell’esposizione estera, che in altri momenti sarebbe stata forse vantaggiosa, è il fatto che al primo starnuto di un’altra economia le banche che da questa in qualche misura dipendono possano prendersi un bel raffreddore. Di certo non quello che ci possiamo augurare dopo aver attraversato un periodo di sensibile difficoltà…