 Italiani brava gente, verrebbe da dire. Se c’è un modo per capire le nostre idee e le nostre preferenze nel campo  delle “donazioni”, conviene dare un occhio alle destinazioni effettuate dell’otto per mille. Per il  terzo anno consecutivo i contribuenti italiani hanno deciso di destinare la quota di  imposta sul reddito del 2008 ad associazioni no profit Onlus. Beneficienza,  aiuti vari, uno sguardo nelle zone meno agiate, in Italia e all’estero. La somma complessiva versata dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi ammonta addirittura a 415,6 milioni di euro. Di questi  397,5 milioni sono stati distribuiti tra gli enti accreditati. In testa, la categoria del volontariato che incassa ben  265,8 milioni di euro: Medici senza frontiere (9,2 milioni), Emergency (9,1 milioni), seguiti da Unicef (7,6 milioni) e Associazione italiana ricerca sul Cancro (5,9 milioni), si  confermano alcune delle realtà più sostenute. Rispetto alla forte preferenza  espressa dai cittadini per il volontariato, alla ricerca scientifica vanno invece  solo 65,9 milioni di euro. Dai dati forniti dall’Agenzie dell’Entrate  si rileva che la media degli importi è 28,36 euro, in dettaglio il valore medio più elevato è riservato alle  categorie sportive, con 29,21 euro. Delle 33.823 associazione iscritte, poco  più di 7mila sono state escluse per mancanza di requisiti, o per ritardi nella consegna dei documenti. Tra queste, molte associazioni sportive dilettantistiche, a cui dovrebbero andare, complessivamente 1,7 milioni  di euro.  Il Coni, dopo aver effettuato i controlli, ha escluso 41.589 associazioni sportive dilettantistiche. Il numero però potrebbe diminuire. Per la gioia  delle mamme e dei papà che avrebbero un posto dove spedire i propri figlioli.  Scherzi a parte, sarebbe davvero catastrofico vedere chiuse così tante  associazioni sportive che rappresentano un luogo di ritrovo e di socializzazione per molti giovani. Ma in soccorso di sportivi e non arriva il decreto legge «milleproroghe». Che  prevede infatti, nel caso in cui ci siano le condizioni, di poter integrare i documenti mancanti.
Italiani brava gente, verrebbe da dire. Se c’è un modo per capire le nostre idee e le nostre preferenze nel campo  delle “donazioni”, conviene dare un occhio alle destinazioni effettuate dell’otto per mille. Per il  terzo anno consecutivo i contribuenti italiani hanno deciso di destinare la quota di  imposta sul reddito del 2008 ad associazioni no profit Onlus. Beneficienza,  aiuti vari, uno sguardo nelle zone meno agiate, in Italia e all’estero. La somma complessiva versata dai contribuenti con la dichiarazione dei redditi ammonta addirittura a 415,6 milioni di euro. Di questi  397,5 milioni sono stati distribuiti tra gli enti accreditati. In testa, la categoria del volontariato che incassa ben  265,8 milioni di euro: Medici senza frontiere (9,2 milioni), Emergency (9,1 milioni), seguiti da Unicef (7,6 milioni) e Associazione italiana ricerca sul Cancro (5,9 milioni), si  confermano alcune delle realtà più sostenute. Rispetto alla forte preferenza  espressa dai cittadini per il volontariato, alla ricerca scientifica vanno invece  solo 65,9 milioni di euro. Dai dati forniti dall’Agenzie dell’Entrate  si rileva che la media degli importi è 28,36 euro, in dettaglio il valore medio più elevato è riservato alle  categorie sportive, con 29,21 euro. Delle 33.823 associazione iscritte, poco  più di 7mila sono state escluse per mancanza di requisiti, o per ritardi nella consegna dei documenti. Tra queste, molte associazioni sportive dilettantistiche, a cui dovrebbero andare, complessivamente 1,7 milioni  di euro.  Il Coni, dopo aver effettuato i controlli, ha escluso 41.589 associazioni sportive dilettantistiche. Il numero però potrebbe diminuire. Per la gioia  delle mamme e dei papà che avrebbero un posto dove spedire i propri figlioli.  Scherzi a parte, sarebbe davvero catastrofico vedere chiuse così tante  associazioni sportive che rappresentano un luogo di ritrovo e di socializzazione per molti giovani. Ma in soccorso di sportivi e non arriva il decreto legge «milleproroghe». Che  prevede infatti, nel caso in cui ci siano le condizioni, di poter integrare i documenti mancanti. 
