Attenzione al taglio dei tassi previsto a settembre 2025, provando a capire quali saranno gli effetti previsti. In base a un recente sondaggio Reuters, la Banca Centrale Europea (BCE) si appresta a concludere il suo ciclo di riduzione dei tassi di interesse, durato un anno, con un ulteriore taglio previsto per settembre. Questa previsione segna un cambiamento rispetto al mese scorso, quando gli economisti erano divisi sulle future mosse della BCE.

Le conseguenze del taglio dei tassi previsto a settembre 2025
Il sondaggio, condotto tra il 18 e il 24 giugno e che ha coinvolto 86 economisti, ha rivelato che oltre il 53% degli intervistati (46 su 86) si aspetta un altro taglio dei tassi da parte della BCE, con settembre come il mese più probabile. Questa maggioranza contrasta con la mancanza di un chiaro consenso emersa nel sondaggio precedente. Attualmente, i futures sui tassi di interesse prevedono un taglio nel quarto trimestre dell’anno.
Questo scenario si inserisce in un contesto in cui la BCE ha già operato otto riduzioni dei tassi di 25 punti base, portando il tasso principale al 2,0%. Ben quattro di questi tagli sono avvenuti solo quest’anno, indicando una politica monetaria espansiva. Al contrario, la Federal Reserve statunitense ha mantenuto i tassi stabili finora nel 2025.
Per quanto riguarda l’inflazione, quasi il 60% degli economisti ritiene che i rischi legati alle loro previsioni per il resto di quest’anno e per il prossimo siano bilanciati. Questo avviene dopo un periodo di inflazione elevata nella fase finale della pandemia e anni in cui l’inflazione è rimasta persistentemente al di sotto dell’obiettivo del 2% della BCE. Questo equilibrio nelle aspettative suggerisce una stabilizzazione delle pressioni sui prezzi.
Nonostante il ciclo di tagli, 21 economisti prevedono che la BCE si asterrà da ulteriori riduzioni, mentre quasi altrettanti, 19, ritengono che ci saranno ancora due tagli da effettuare. Ciò evidenzia una persistente incertezza tra gli esperti sulle future azioni della banca centrale.
Il panorama economico europeo è influenzato da diversi fattori. Le persistenti preoccupazioni riguardo ai dazi imprevedibili del presidente statunitense Donald Trump, con la convinzione che l’Unione Europea potrebbe essere colpita da una tariffa minima del 10% sui beni, rappresentano un elemento di incertezza. Tuttavia, questo è in parte compensato da un crescente ottimismo per gli afflussi di capitali verso l’Europa e dai piani infrastrutturali in Germania, che potrebbero fornire un impulso all’economia.
In sintesi, il sondaggio Reuters suggerisce che la BCE è vicina alla fine del suo ciclo di allentamento monetario, con un ultimo taglio atteso a settembre. Le aspettative sull’inflazione sono più equilibrate, ma permangono incertezze legate a fattori esterni e alle diverse opinioni degli economisti sulle future necessità di interventi sui tassi. Vedremo cosa succederà con il taglio dei tassi previsto.