Tassi BCE potrebbero salire secondo Bundesbank

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Il costo del denaro nella zona euro resta sui livelli più bassi dall’introduzione sul mercato della moneta unica. Attualmente il tasso di interesse della BCE, chiamato anche tasso Refi (tasso per le operazioni di rifinanziamento), è pari allo 0,5%. Nel corso delle ultime riunioni dell’Eurotower il numero uno dell’istituto monetario di Francoforte, ovvero il banchiere italiano Mario Draghi, ha fatto intendere che nuovi tagli dei tassi di interesse non sono da escludere nei prossimi mesi, considerando che la crescita economica resta debole e l’inflazione sotto controllo.

Tuttavia, qualche giorno fa la Bundesbank (Banca Centrale tedesca, ndr) ha letteralmente “gelato” la nuova politica di forward guidance della BCE, affermando esattamente il contrario rispetto a quanto detto da Draghi: i tassi nell’area euro potrebbero salire. Nel bollettino mensile relativo al mese di agosto, pubblicato dalla Buba qualche giorno fa, si legge che il nuovo approccio dell’Eurotower alle comunicazioni relative alla politica monetaria dell’istituto non esclude un aumento dei tassi ufficiali in caso di aumento delle pressioni inflazionistiche.

In realtà, quanto affermato dalla Bundesbank non è affatto un mistero, considerando che la BCE certamente si impegna a mantenere i tassi di interesse su livelli molto bassi per un periodo prolungato di tempo, come dichiarato più volte da Draghi, ma solo a patto che l’inflazione resti sotto controllo. Praticamente si tratta di un approccio di forward guidance molto simile a quello adottato dalla FED o la Bank of England. Tutto dipenderà, dunque, dall’andamento delle aspettative di inflazione. Il recente dato di luglio sull’indice dei prezzi al consumo all’1,9% in Germania ha fatto subito alzare la guardia alla Buba.

D’altronde, non è un mistero che sia la Buba che la BCE siano particolarmente attente alle pressioni inflattive (tra l’altro obiettivo primario dell’Eurotower da statuto). Ad ogni modo, se si esclude la Germania, il resto dei paesi dell’area euro è inchiodato in uno scenario di recessione, disinflazione e debiti elevati. Insomma, tutti hanno un gran bisogno di tassi bassi per ancora tanto altro tempo, altrimenti la crisi rischierebbe di diventare insostenibile.