Solvency II: più prudenza per le assicurazioni

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Come le banche, anche le assicurazioni soggette a un controllo da parte delle autorità, in questo modo i cittadini, sapendo che lo Stato é supervisore si affidano più facilmente alle assicurazioni. Solvency II é una delle ultime disposizioni in materia sull’accesso alle attività di assicurazione e riassicurazione e sul loro esercizio, che fissa le condizioni cui le imprese devono conformarsi per ottenere l’autorizzazione ad operare a livello UE e rafforza le disposizioni sulla vigilanza.

Si tratta di una direttiva adottata dal Parlamento europeo che stabilisce norme sulla governance, sui fondi propri ammissibili necessari per coprire il requisito patrimoniale di solvibilità e per coprire il minimo assoluto del requisito patrimoniale minimo.

Avete mai pensato che un’imprersa di assicurazione non possa essere più in grado di pagare le spese causate dagli incidenti degli assicurati? Qualcuno di voi ha già esperienza in merito? Le assicurazioni infatti hanno il compito di stabilire gli introiti in maniera tale da ricevere un guadagno ma allo stesso tempo mantenere il pagamento degli assicurati che si rivolgono alla loro compagnia. Attraverso il versamento del premio, quindi, la società si accolla la gestione dell’eventualità del verificarsi del sinistro e i relativi oneri economici.

Dopo l’approvazione di Solvency II gli Stati membri sono chiamati a garantire che i requisiti stabiliti nella direttiva siano applicati in modo proporzionato alla natura, alla complessità e alla portata dei rischi inerenti all’attività di un’impresa di assicurazione o di riassicurazione. Con questa direttive sono state quindi introdotte nuove regole prudenziali per la stabilità delle imprese di assicurazione: regole relative al margine di solvibilità ma anche quelle relative alla determinazione delle riserve tecniche e agli investimenti ammessi a copertura delle medesime. La direttiva si applica al ramo Vita tra cui assicurazioni vita, morte, miste, e assicurazioni di natalità e nuzialità, alla gestione di fondi collettivi di pensione, alle assicurazioni di rendita.