Ecco i prestiti a Km zero

di Gianfilippo Verbani Commenta

La proposta della CNA, nei dettagli, in apporto alle PMI.


Durante gli ultimi cinque anni il credito alle PMI è stato esiguo: ha subito una contrazione pari a ben 112 miliardi di euro: è opportuno dunque trovare altre soluzioni per l’accesso ai prestiti delle piccole e medie imprese italiane, ormai a corto di liquidità, e la CNA, Confederazione Nazionale dell’Artigianato, sembra averne individuata una nella regolamentazione dei cosiddetti prestiti a km zero.

Ma cosa si intende per prestiti a km zero? Ce lo spiega Daniele Vaccarino, presidente di CNA:

Tutti quei sistemi di sostegno alle imprese attuati tramite canali finanziari informali (quali prestiti da amici, parenti, soci, fornitori e collaboratori), molto diffusi durante la crisi, che una volta regolamentati potrebbero diventare un interessante veicolo di mutualità territoriale. Bisogna inventarsi qualcosa di nuovo. Il problema è che le PMI hanno sempre più bisogno di finanziamenti e le banche ne concedono sempre meno, preferendo privilegiare le imprese più grandi, perché non è economicamente conveniente prestare piccole somme di denaro. Parte della soluzione può essere una finanza a chilometro zero con cui i privati possano finanziare le aziende trovandone un vantaggio.

Nella fattispecie la proposta della Confederazione degli Artigiani ha in programma di sbloccare, prima dal punto di vista normativo e poi attraverso incentivi, gli strumenti finanziari destinati al sostegno della patrimonializzazione delle imprese, aumentando l’impatto, la conoscenza e la diffusione degli strumenti di riduzione dell’imposta sui redditi provenienti dal finanziamento del capitale di rischio. E introducendo nel contempo l’imposta sul reddito delle imprese per premiare chi investe nella propria impresa personale, allineando l’aliquota dei redditi lasciati in azienda a quelle delle società di capitali.

Per la cronaca la CNA ha avanzato anche altre proposte riguardanti il rilancio del credito alle PMI, la più interessante delle quali concerne la creazione di un modello di banca digitale, accessibile 24 ore su 24 anche da smartphone e tablet, che permetta agli imprenditori di reperire capitali in maniera decisamente più semplice e veloce.