Norme antiriciclaggio conti correnti 2013

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Da qui alle prossime settimane molti correntisti italiani potrebbero ricevere una lettera dal proprio istituto di credito, contenente l’invito a trasmettere una serie di dati sulla propria identità. Sarà meglio non cestinare la lettera, in quanto il conto corrente potrebbe essere bloccato se la banca non riuscisse a condurre l’operazione di verifica sul cliente. In base alle nuove norme antiriciclaggio, previste dall’articolo 18, comma 1, lettera a), b) e c) del decreto 231/2007, la banca deve obbligatoriamente restituire denaro, titoli e altri strumenti finanziari se non riesce a completare la verifica sul cliente.

Finora questo procedimento era stato sospeso, a causa dell’assenza delle procedure attuative del decreto legislativo 169/2012. Ora che sono state emanate dalla circolare del 30 luglio 2013, per opera del ministero dell’Economia e del provvedimento del 6 agosto dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) di Bankitalia, le banche dovranno effettuare la verifica dei dati del cliente per adempiere agli obblighi antiriciclaggio. Se il cliente non consente il completamento della verifica entro un termine ragionevole o addirittura si rifiuta di collaborare, la banca può bloccare il conto corrente.

Il correntista non potrà effettuare nessun tipo di operazione bancaria, avverrà la restituzione delle disponibilità finanziarie, la revoca automatica degli assegni e addirittura la chiusura del rapporto con l’istituto di credito. Quest’ultimo dovrà conservare la copia dei contratti con il cliente, anche attraverso e-mail, questionari cartacei e posta ordinaria.

Se il correntista non avrà in ogni caso consentito alla banca di accertare i dati, allora l’istituto di credito dovrà inviare al cliente una comunicazione scritta nella quale farà presente l’obbligo di astensione e la necessità di ottenere, entro 60 giorni dalla ricezione della comunicazione, le coordinate bancarie per poter restituire le disponibilità del cliente (leggi anche scegliere il migliore conto corrente con la Banca d’Italia). Il conto corrente indicato dal cliente per la restituzione del denaro dovrà essere a lui intestato o tuttalpiù cointestato (lo stesso discorso vale per il dossier titoli, per cui gli investimenti non devono essere liquidati).