Mutui: inflazione e tassi giù

di Daniele Pace Commenta


 Proprio quando sembrava che i tassi di interesse dovessero alzarsi inesorabilmente, dopo il lungo periodo di bassi tassi, ecco che arrivano i dati sull’inflazione a dare una mano a chi vuol comprare casa. A marzo infatti, l’inflazione è di nuovo scesa, nonostante tutti gli sforzi della BCE, di 0,2 punti percentuale, portando con se anche i tassi fissi dei mutui. I prestiti interbancari costeranno meno, e così anche i finanziamenti per la casa. L’inflazione in Europa è ora al 1,4%, e lo spread è leggermente sceso anche per i mutui, visto che a inizio marzo l’Euris a 20 anni era a 1,48 punti, mentre a inizio aprile era sceso già a 1,28 punti. Un risparmio di 20 punti base sui mutui stipulati ad un solo mese di distanza, e anche per chi ha il tasso variabile, le cose vanno bene. L’altro indice, l’Euribor, è in negativo da più di 24 mesi, grazie alle politiche BCE sui tassi, che dovrebbero perdurare per un altro paio di anni. Quindi si possono stipulare tranquillamente anche i mutui a tasso variabile, in attesa che l’inflazione arrivi al programmato 2%, livello auspicato dalla banca centrale per la ripresa economica. Ma questo livello, visti gli andamenti odierni, non sarà raggiunto che nel 2019, e fino a quel momento, i tassi variabili dei mutui, resteranno negativi.