Libertà di modem: per alcuni è ancora un miraggio

di Daniele Pace Commenta


 La libertà di modem sancita con una delibera dell’Agcom è ancora un miraggio per alcuni utenti. Dal 1° gennaio gli operatori non possono più addebitare il proprio modem agli utenti, se questi vogliono usarne altri, ma a quanto pare, molti lo stanno ancora pagando.

Cosa c’è che non va

L’obbligo di pagare sul contratto un modem incluso è decaduto, ma un ricorso dela Tim, su cui si è pronunciato a dicembre il Consiglio di Stato ha rimesso tutto in discussione, tanto che Tim non ha rinunciato al balzello sulla bolletta.

L’operatore infatti attende la parola definitiva del Tar del Lazio, che dovrebbe arrivare tra qualche mese, e un’eventuale, ennesima sentenza del Consiglio di Stato.

Regna l’incertezza dunque, tanto che nemmeno l’Autorità garante delle comunicazioni riesce ad interpretare la sentenza. Si potrebbe chiedere un parere all’Avvocatura di Stato, ma intento gli utenti Tim pagano.

In una nota, l’azienda fa sapere che: “il ricorso non riguarda l’annullamento della delibera Agcom né del principio generale della libertà di scelta dei terminali, su cui nulla è stato contestato, ma solo aspetti specifici (ad esempio la disciplina transitoria applicabile ai contratti conclusi prima dell’entrata in vigore della delibera Agcom oppure le condizioni per la restituzione del modem fornito dall’operatore)”.

Ma la libertà di modem è un diritto riconosciuto dalle norme dell’Unione europea – a un uso libero e neutrale di internet (“neutralità della rete”).