L’Argentina in un nuovo default dopo soli 13 anni

di Gianfilippo Verbani Commenta

L'annuncio è stato dato dal Ministro dell'Economia e delle Finanze Axel Kicillof, che ha definito illegale il tentativo di intesa cercato dalla parte americana sui tango bond. L'Argentina, invece, aspirava ad un accordo più equo e più giusto.


 La partita tra Argentina e Stati Uniti si è conclusa a favore di questi ultimi e la nazione del continente sudamericano è entrata, poco più di 24 ore fa, in un nuovo default, il secondo in soli 13 anni. Si ripete, quindi, almeno dal punto di vista tecnico, la storia a cui si era potuto assistere nel 2001. L’Argentina, infatti, nonostante il prolungarsi delle trattative con New York, non è riuscita a trovare un accordo sul debito e i pagamenti degli hedge fund, i creditori che non hanno accettato lo swap ai tempi della ristrutturazione, è rimasta sospesa. 

L’Argentina cerca un’intesa con gli hedge fund sui tango bond

L’annuncio è stato dato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze  Axel Kicillof, che ha definito illegale il tentativo di intesa cercato dalla parte americana sui tango bond. L’Argentina, invece, aspirava ad un accordo più equo e più giusto e sulla base di questo principio, ha affermato che onorerà comunque i suoi debiti ma in un clima di maggiore tranquillità e non sotto la minaccia dei creditori. I bond finiti sotto insolvenza, quindi, verranno pagati. 

Tango bond – Per l’Argentina 30 giorni per pagare prima della bancarotta

Le agenzie di rating internazionale, del resto, come Standard & Poor’s avevano già situato la Repubblica dell’Argentina in default selettivo quando non si era riuscito a trovare un accordo. Da New York il mediatore responsabile del negoziato con gli Stati Uniti ha detto che non si è riusciti a trovare un accordo perché in merito al pagamento agli hedge fund che non aderirono al concambio sono state offerte le stesse condizioni degli altri creditori internazionali.