Crédit Agricole, cambio al vertice e utili-boom

di Gianfilippo Verbani Commenta


 La stessa crisi economica che ha frenato la crescita mondiale, bloccando al palo i consumi di molte famiglie e minandone seriamente la possibilità di accumulo dei risparmi, non si è di certo fermata lì, anzi ha costretto moltissime aziende a consistenti tagli di personale e/o significative ristrutturazioni interne, che hanno coinvolto anche i “piani alti”. Non hanno fatto eccezione le banche, che nonostante siano, sostanzialmente tutte, in grande recupero, in alcuni casi si stanno adoperando per trasformare il proprio organigramma in modo da renderlo più pronto per recepire una ripresa che sembra ormai dietro l’angolo. Così intende fare anche il gruppo francese Crédit Agricole, presente nel ciclismo con una sponsorizzazione e in Italia con CaRiParma.

Come si trasformeranno i quadri dirigenti di una delle sette banche più importanti d’Europa? Jean-Marie Sander, attuale presidente della Federazione nazionale del Crédit Agricole, assumerà la presidenza dell’istituto bancario francese alla fine del mandato di René Carron, nel maggio 2010. Questo almeno è quanto ha scritto nei giorni scorsi (sabato, per la precisione) il quotidiano transalpino Le Figaro. Il consiglio d’amministrazione della banca dovrebbe ufficializzare il passaggio di consegne domattina, martedì, contestualmente alla presentazione dei risultati semestrali.

Una semestrale, c’è da dire, parecchio positiva ed incoraggiante in ottica futura, anche per il nuovo presidente Sander: gli utili del terzo trimestre del Crédit Agricole saranno infatti positivi e in crescita. Questo almeno secondo quanto ha dichiarato il direttore generale della “banca verde” Georges Pauget, notizia rimbalzata in Italia grazie al lavoro attento dell’agenzia ANSA. I profitti del Crédit Agricole provengono dall’attività stabile della banca. Crédit Agricole ha chiuso un secondo trimestre oltre le più rosee aspettative con un utile di ben 201 milioni di €uro. Pauget ha aggiunto che il sodalizio francese può dirsi pronto ed interessato a fare acquisizioni. “Bruxelles spinge le banche che sono in difficoltà a vendere una parte delle loro attività”, ha spiegato. E i francesi sono pronti ad acquistarle per irrobustirsi…