Banca centrale turca, così prova a combattere l’inflazione

di Daniele Pace Commenta


La Banca centrale turca ha aumentato i tassi di interesse del 40%. Si tratta di una mossa molto importante, visto che non si era mai arrivati a questi livelli da oltre un ventennio. L’obiettivo di questa decisione è quello di provare a frenare la corsa dell’inflazione, che durante lo scorso mese di ottobre ha toccato addirittura il 61,3%.

Un rialzo che si può definire tranquillamente maxi quello messo in atto dalla Banca centrale turca, portando i tassi dal 35% al 40%. In base alle aspettative che si erano diffuse tra gli economisti, invece, si parlava di un rialzo fino al 37,5%.

Con la sua decisione, la Banca centrale turca ha voluto confermare ancora una volta come l’attuale situazione di stretta monetaria, che ha fatto rilevare un corposo incremento dei tassi a partire da giugno 2023, si sta avvicinando ormai a quello che serve, preso come punto di riferimento, per poter finalmente diventare efficace nella frenata alla corsa dell’inflazione, particolarmente galoppante. Una mossa che porterà un rallentamento del ritmo della stretta monetaria e, di conseguenza, il ciclo di restrizioni verrà terminato in un lasso di tempo piuttosto contenuto.

Nel mese di ottobre, l’inflazione nel paese turco si è ridotta di 0,2%, passando dal 61,3% al 61,5% del mese di settembre, dopo che durante i mesi estivi si era resa protagonista di una crescita a dir poco impressionante. Ad ogni modo, è giusto ribadire come l’attuale situazione che caratterizza la domanda interna, così come altri fattori, tra cui la rigidità che caratterizza l’inflazione dei servizi e pure tutti i pericoli dal punto di vista geopolitico, non fanno altro che continuare a stimolare e a soffiare sull’incendio della pressione inflazionistica.

Il presidente Erdogan già da diverso tempo ha palesato la volontà di seguire una politica decisamente poco ortodossa in riferimento alla riduzione dei tassi di interesse, per provare in tutti i modi a contrastare l’inflazione. Proprio per questo motivo, non si è fatto particolari scrupoli quando ha deciso di licenziare in tronco i governatori della banca centrale, che invece non erano per nulla d’accordo rispetto alla sua strategia di tagliare i tassi di interesse.

Si tratta, in effetti, di una mossa che non segue in maniera lineare il pensiero economico classico e sono tanti gli addetti ai lavori a pensare che le soluzioni messe in atto fino a qui da Erdogan sono proprio la ragione di tutte queste problematiche a livello economico, portando anche a una crisi valutaria e a un costo della vita che si è fatto sempre maggiore.