Arrivano le pratiche a costo zero per ristrutturazioni e variazioni catastali

di Gianfilippo Verbani Commenta

Le variazioni catastali – non ci saranno più obblighi burocratici, se le operazioni effettuate richiedono la variazione catastale


Per i lavori in casa ci saranno meno obblighi burocratici e non si pagheranno più spese al Comune. E i proprietari che realizzano lavori di ristrutturazione che ricadono sulla rendita dell’appartamento, non sarà più obbligatorio presentare la pratica per la variazione catastale e pagare i relativi oneri. La procedura, spetterà al Comune e, sempre, senza spese. Le novità, incluse nel decreto Sblocca Italia, sono già in vigore.

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I lavori senza autorizzazioni – Il decreto è rende possibile procedere ad unioni di più immobili o a suddivisioni, senza bisogno di servirsi della Scia, la Segnalazione certificata di inizio attività. Anche queste azioni, infatti, possono essere compiute presentando   la Cila, la Comunicazione di inizio lavori asseverata da un tecnico, fermo restante che non vengano toccate le strutture portanti dell’edificio e non venga aumentata la cubatura del condominio. Non si dovranno più aspettare 30 giorni per l’inizio dei lavori e specialmente non ci sono più oneri di costruzione e urbanizzazione al Comune, poichè si passa, per queste operazioni, da ristrutturazione a semplice manutenzione straordinaria. L’Agenzia delle entrate ha provveduto ad aggiornare la sua Guida alle ristrutturazioni edilizie.

La Comunicazione semplificata – Il decreto ha eliminato l’obbligo di allegare il progetto e altri documenti tecnici. Basterà la descrizione dei lavori e la dichiarazione del tecnico incaricato che non verranno intaccate le strutture portanti e saranno rispettare tutte le disposizioni urbanistiche.

Le variazioni catastali – non ci saranno più obblighi burocratici, se le operazioni effettuate richiedono la variazione catastale, come, ad esempio, in caso di accorpamento di immobili. Non spetterà più al proprietario incaricare un tecnico per preparare la domanda e presentarla, pagando quindi sia il tecnico sia gli oneri di segreteria all’Agenzia del territorio, poichè ad occuparsi della pratica dovrà ora essere il Comune.