Ci sono altri aspetti che dobbiamo prendere in esame in queste ore, a proposito dell’assegno unico e delle tempistiche richieste da INPS in seguito all’aggiornamento della propria domanda. Provando a completare il discorso fatto alcuni mesi fa su questa discussa forma di agevolazione, infatti, dobbiamo prendere in esame per forza di cose il crescente numero di utenti che stanno riscontrando anomalie. A prescindere dal fatto che la propria domanda sia stata accettata o rifiutata da INPS.

Cosa succede alla domanda per assegno unico in caso di aggiornamento IBAN
La storia dell’aggiornamento del proprio IBAN alla base del ritardo accumulato con la domanda per assegno unico in istruttoria, a quanto pare, è molto sottovalutata. Tanti utenti, come ho avuto modo di constatare, non sono consapevoli della modifica, anche perché spesso e volentieri le banche finalizzano cambiamenti minimi praticamente impercettibili per il pubblico. Anche perché i pagamenti continuano ad arrivare. Con Pubblica Amministrazione ed INPS, però questo fa tutta la differenza del mondo.
Insomma, verificate quale IBAN avete caricato con la domanda per INPS relativa al vostro assegno unico, per poi accedere alla banca online, effettuando un ulteriore controllo sull’IBAN che risulta attivo per voi. Qualora doveste notare anche un solo carattere o numero differente, dovrete modificare la domanda ed attendere il riesame. Il tutto con tempistiche precise secondo INPS: “Purtroppo anche una modifica minima rende impossibile l’accredito. Ora che ha modificato dovrà attendere una decina di giorni ma avrà tutti gli arretrati spettanti”.
Dunque, ora avete qualche riscontro in più a proposito della storia dell’IBAN da modificare. In tanti hanno pensato ad una risposta standardizzata e generica di INPS, ma le cose non stanno così ed ora abbiamo elementi di analisi più concreti che possiamo prendere in esame qui in Italia per gli utenti. A voi come stanno andando le cose?
La domanda per l’Assegno Unico deve essere presentata online all’INPS (o tramite patronato) una sola volta all’anno da uno dei genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale. La domanda va presentata annualmente (di solito entro il 30 giugno per avere gli arretrati da marzo).
È possibile presentare la domanda anche in assenza di ISEE, ma in tal caso verrà erogato l’importo minimo. Se l’ISEE viene presentato successivamente entro il 30 giugno, si avrà diritto al conguaglio degli importi. Insomma, tanti aspetti da valutare oggi in Italia quando si parla di assegno unico e della sua erogazione, fermo restando che la situazione spesso cambia di anno in anno.