Cambia il redditometro, casa e auto sono salve

di Daniele Pace Commenta


Chiunque acquistasse una casa o un’auto, temeva sempre la scure del fisco, e di “aumentare” il proprio redditometro e vedersi così nel mirino degli accertamenti. Andare in banca a chiedere un mutuo poteva significare rilevare ricchezza. Ma la Commissione Tributaria della Toscana fa luce su questi aspetti, e farà anche storia. Con la sentenza Ctr Toscana, sent. n. 499/2017, chiarisce che l’acquisto della prima casa e di un auto, non possono più essere indice di ricchezza. Esemplare la motivazione sull’acquisto di un’auto, che oggi può essere fatta da quasi tutti i cittadini che abbiano un reddito, grazie a finanziarie che fanno pagare rate molto basse, sostenibili anche da chi ha dei redditi non eccelsi. Inoltre, tutti i contribuenti dispongono di un mezzo di locomozione, quasi obbligati dalla disastrosa situazione dei trasporti italiani, e la casa è un diritto e cosa naturale. Il nuovo corso dei mutui, molto meno costosi rispetto anche a solo 10 anni fa, ha fatto si che la stessa logica venga applicata, dalla Commissione, anche alla casa, e il boom dei mutui degli ultimi anni è lì a testimoniarlo. Oggi è addirittura più conveniente comprare casa, piuttosto che vivere in affitto, e non è più pensabile che l’acquisto della prima casa possa essere frutto di evasione fiscale.