Tassi di interesse in rialzo, consigli per gestire i mutui

di Daniele Pace Commenta


Anche per il mese di luglio la presidente della Bce, Lagarde, ha voluto confermare come i tassi sui mutui continueranno ad aumentare. L’annuncio parla di un incremento pari a circa lo 0,25% anche per il prossimo mese e proviamo a capire quali possono essere le strategie migliori e più efficaci per poter provare a rinegoziare un mutuo.

Come già messo in evidenza, la Bce ha deciso ancora una volta di attuare politiche stringenti per contrastare l’inflazione e pure nel prossimo mese di luglio è previsto un altro rialzo. Una strategia diametralmente opposta rispetto a quella messa in atto dalla Fed a stelle e strisce. La decisione della Bce ha comportato un altro incremento pari allo 0,25% dei tassi sui mutui, che ormai ha raggiunto il tetto del 4%.

La principale conseguenza è legata al fatto che l’Euribor, per chi non lo sapesse si tratta del tasso che viene preso come punto di riferimento per quanto riguarda i mercati finanziari, ha ricominciato nella sua ascesa, toccando il 3,6% per quanto concerne il dato trimestrale. Di questo passo, le prospettive non sono certo particolarmente invitanti e, stando alle parole della Lagarde, non c’è ancora un tetto massimo per la Bce per l’aumento dei tassi.

Una situazione estremamente preoccupante per tutti coloro che hanno sottoscritto un mutuo. Quale strategia è più utile in questo momento? È chiaro che prendere in considerazione una surroga non è la scelta giusta, dato che è un po’ tardi per mettere in atto una mossa del genere. Molto più complicato cercare di contrattare delle nuove e più favorevoli condizioni con la propria banca.

In base a quanto è stato svelato da parte di Abi, infatti, a maggio 2023, il tasso medio che ha caratterizzato i nuovi mutui ha toccato il 4,2%, con un incremento pari addirittura a due punti percentuali in confronto al 2022, senza fare alcuna differenza tra i mutui a tasso fisso e quelli a tasso variabile.

Quindi, ci si potrebbe chiedere se la soluzione di allungare la durata del mutuo potrebbe essere la mossa giusta. Anche se, ad esempio, si può pensare di saldare il mutuo in vent’anni, potrebbe essere interessante ottenere una dilazione a 30 anni, visto che mensilmente la somma da pagare si riduce. Il problema, però, è che la spesa nominale aumenta, mentre il debito scende di meno. Insomma, si tratta di una decisione che comporta necessariamente varie valutazioni e riflessioni e che va presa con grande attenzione, evitando di fare mosse azzardate.