Caro Santa Claus, prendo in prestito i regali del Natale 2011

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Prestiti.it: piovono finanziamenti per i regali di Natale

Il 34% degli italiani (40% tra gli uomini e 26% tra le donne) potrebbe ricorrere a un finanziamento in vista del Natale 2011: il 61% di essi lo farebbe per acquistare i regali a familiari e amici. E’ il risultato di un sondaggio condotto da prestiti.it e fotografa un’Italia frammentata dal punto di vista economico seppure accomunata dall’abitudine sempre più evidente di dilazionare i pagamenti. In soldoni, a fronte di chi necessita del prestito per andare incontro a necessità impellenti vi è un numero di persone che, pur non avendo bisogno dell’aiuto dell’istituto di credito, sceglie di avvalersene ugualmente. In un senso, si deduce la difficoltà oggettiva dell’affrontare le spese quotidiane; nell’altro, emerge un approccio culturale che è figlio dei tempi. E forse – direbbe Coluche se fosse ancora vivo – nessuno ha ancora capito cosa significhi ricorrere al credito a medio e lungo termine: “meno puoi pagare e più paghi“. Sicuri che dalle difficoltà – economiche, in questo caso – si è tutti in grado di trarre insegnamento?

Caro Santa Claus,

il Natale 2011 provo a prenderlo in prestito. Lo confesso con amarezza: mi trovo in uno stato di profonda preoccupazione e di evidenti difficoltà. Eppure, ho deciso che fosse opportuno continuare a essere padre in grado di non mancare agli appuntamenti con suo figlio. Allora. Allora sappi che questa mia missiva fa seguito a quella che il piccolo Antonio ti ha scritto qualche giorno fa. L’elenco dei regali pareva uno di quegli scontrini della spesa – lunghissimo – che in casa nostra non si vedono ormai da tempo. Non potrò accontentarlo in tutto, forse una minima parte di quanto ha desiderato riuscirò a metterlo sotto l’albero non appena la banca comunicherà (o meno) l’accettazione della richiesta di finanziamento. Per il resto. Chiede che suo padre torni a “fare l’uomo che guida i pullman“. Sono un autista, mi hanno licenziato. Neppure se ipotecassi la casa quale garanzia, un istituto di credito potrebbe restituirmi il lavoro. E’ un servizio che non prestano. Però. Però mi accontentereri dei millecinquecento euro che ho chiesto per colorare un po’ il Natale in bianco e nero cui ci accingiamo. Un po’ me ne vergogno, un po’ me ne sono già pentito ma quest’anno va così. Non credo che l’importanza delle festività sia correlata al denaro che vi si investe ma qualcosa a tavola, un paio di sorprese ai piedi di un abete da 40 centimetri che è lo stesso da dieci anni mi tocca pur metterle”.

Le difficoltà di migliaia di famiglie italiane

Se non si perdesse, con il passare degli anni, l’abitudine di scrivere lettere a Babbo Natale, quella di migliaia di italiani (maschi e adulti) inizierebbe quest’anno forse così. Perché i conti in tasca si sfrozano nel non tornare e per via del fatto che i contenuti fotografano una realtà condivisa. Il percorso di avvicinamento al 25 dicembre diventa ennesimo affondo che agevola l’emersione di una crisi economica diffusa: chi si accinge a finanziare il Natale 2011 sono gli istituti di credito a cui pare si rivolgerà il 34% degli italiani. Le tasche restano vuote ma i pacchi regalo, in qualche maniera, vanno riempiti: stando ai dati resi noti dai referenti di prestiti.it – broker online di confronto prestiti – in seguito a un sondaggio condotto su un campione di oltre mille persone, il 34% degli italiani pensa di ricorrere ad un prestito per affrontare tutte le spese legate alla festività imminente.

Leggendo i numeri con maggiore attenzione, si evince che – tra quel 34% – vi è un 61% di persone pronte a indebitarsi per comprare i regali di Natale, il 30% chiederà un finanziamento per pagare la settimana bianca o un viaggio mentre una percentuale minore -pari al 9% -ha intenzione di ricorrere all’aiuto degli istituti di credito per concedersi un cenone di Capodanno da ricordare. Rispetto al tipo di regali da acquistare con il prestito, il 18% indica prodotti tecnologici ed elettrodomestici; il 13% guarda all’arredamento e ai giocattoli.

Meno puoi pagare e più paghi

Credito a medio e lungo termine: significa che meno puoi pagare e più paghi.

Lo diceva Coluche – all’anagrafe Michel Gérard Joseph Colucci – a cui il destino ha riservato virtù da comico (ha spopolato, nella Francia cinematografivca degli anni a cavallo tra i Sessanta e i Settanta) e vita breve (muore 42enne nel 1986). Fosse ancora in vita – tra un declassamento del rating e l’ennesimo allarme dei consumatori che faticano a tirare fino alla terza settimana – avrebbe deciso di affrontare la crisi economica a colpi di satira e, alle soglie del Natale 2011, si sarebbe messo a ridicolizzare la verve consumistica di una società che – tasche piene o tasche vuote – a determinati appuntamenti non sa e non vuole rinunciare.

Coluche, al pari di altri comici di spessore elevato – sarebbe stato cinico. Sagace e cinico nel constatare che, ai giorni nostri, ci si accolla il finanziamento pur di non venire meno agli impegni ormai imprescindibili. E nel corso delle festività natalizie, il famigerato pacchetto regalo è, in più di una circostanza, dovere (morale, materiale) vincolante che non si può ignorare. Forse Coluche avrebbe suggerito ai diretti interessati di stimolare l’ingegno, individuare soluzioni poco dispendiose.

Esiste il fai da te – sarebbe andato ripetendo – e ci sono materiali di riciclo con i quali rendere concrete migliaia di idee regalo. Diventa semmai opportuno sviluppare le valutazioni del caso – in realzione alla spesa da sostenere, al budget da utilizzare, al punto di incontro tra i desiderata e le efffettive possibilità di ciascuno – mentre risulta difficile pensare che, per dire, un padre non accontenti suo figlio. O una madre: una madre potrebbe ignorare i desideri messi per iscritto e imbustati all’attenzione di Santa Claus?

Il nuovo fenomeno: dilazionare i pagamenti

Eppure, certo, sviscerando nel dettaglio l’esito del sondaggio, si evince che quella di chiedere un finanziamento non è solo prassi dettata da stato di necessità ma tendenza (fenomeno, in gergo) che rispecchia la maniera in cui cambiano (si evolvono) le abitudini della popolazione, sempre meno propensa a “pagare tutto e subito” e più disposta a dilazionare i pagamenti nel tempo.

In tal senso sono significative le motivazioni fornite da chi un prestito in vista del Natale 2011 non lo chiederebbe mai: l’acquisto dei regali è un motivo futile per un finanziamento per il 54% del campione mentre il 34% dichiara di avere già prestiti in corso e di non volerne un altro.

La cifra richiesta per un prestito in vista del Natale è superiore ai 2 mila euro nel 54% dei casi (per lo più under 25 e over 60) mentre solo il 6% del campione chiederebbe un finanziamento non superiore ai 500 euro. I tempi di restituzione, inoltre, sono tutt’altro che brevi se il 42% afferma che finirebbe di rimborsare il prestito dopo Natale 2013 (viene da chiedersi che succederà in procinto del Natale 2012: altro finanziamento?).

Fotografia alle Regioni: Campania e Lombardia, gli antipodi

Il dettaglio regionale, poi, porta a rilevare percentuali maggiori di richiedenti nel Sud Italia (dove, e va ricordato perché il dato dovrebbe procedere di pari passo, la percentuale di disoccupazione si attesta al 13,6% rispetto alla media nazionale dell’8,5%): finanziamenti al top in Campania (50%), Calabria (48%) e Sicilia (47%). Meno propensi alla richiesta di finanziamento le regioni del Nord Italia dove si attestano i valori minimi di Lombardia (21%), Friuli Venezia Giulia (25%) e Piemonte (26%).