Come aprire una cassetta di sicurezza in banca

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Dalla Francia arriva l’ennesima evoluzione delle tradizionali cassette di sicurezza bancarie, “scatole” chiuse all’interno delle quali i correntisti hanno la possibilità di depositare oggetti preziosi, documenti importanti e quant’altro di personale o di professionale che meriti di stare all’interno del caveux dell’istituto di credito. Per stare al passo con i tempi, le più grosse banche francesi si stanno ora attrezzando con delle cassette di sicurezza “digitali”.

In altri termini, al fine di smaterializzare l’enorme mole di documentazione della clientela conservata all’interno dei propri locali, gli istituti di credito stanno pensando di eliminare le vecchie cassette fisiche e consentire alla clientela di digitalizzare i documenti mediante un servizio automatico a disposizione dei correntisti. In altri termini, i clienti delle banche, che desiderino allocare nelle cassette “digitali” un documento particolarmente importante, possono farlo semplicemente inviando un messaggio di posta elettronica.

Considerando che in tal modo vengono abbattuti i costi di manutenzione e di sorveglianza dei locali, le cassette di sicurezza digitali possono essere acquistate a prezzi davvero molto competitivi: circa 15 euro ogni anno (a proposito di oneri bancari, vedi anche offerte mutui settembre 2013).

In Italia, invece, il monopolio delle cassette di sicurezza è destinato alla clientela di fascia medio – elevata, che al suo interno desideri custodire degli oggetti particolarmente preziosi o dei documenti da aprire in momenti particolari (es. un testamento). Tra il 2011 e il 2012 si è registrato un interessante incremento dell’interesse per questo strumento, che tuttavia permane destinato a un target di clientela piuttosto ristretto.

L’apertura di un contratto di cassetta di sicurezza in banca viene effettuato presso una filiale abilitata a tale servizio (non tutte le agenzie bancarie sono dotate di caveux) e permetterà al cliente di entrare in possesso di una cassetta ad utilizzo esclusivamente personale, da aprire e chiudere per riallocare al suo interno gli oggetti ritenuti più “delicati”. Il costo è di norma contenuto in qualche decina di euro all’anno.