Standard & Poor’s taglia il rating dell’Unione Europea

di Gianfilippo Verbani Commenta


 L’agenzia di rating americana Standard & Poor’s ha rivisto recentemente a ribasso anche il giudizio di lungo termine sul Vecchio Continente. L’affidabilità dell’Europa è così passata dalla tripla A, AAA, a AA+, un taglio che ha destato molte sorprese. Eppure l’agenzia di rating americana ha giustificato questa sua mossa parlando delle crescenti tensioni sui negoziati in materia di bilancio sorti tra i vari stati dell’Unione. 

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Accanto a questo giudizio, tuttavia, l’outlook resta stabile e il giudizio di breve termine rimane parimenti confermato. Eppure questo non cancella il fatto che questa revisione sia giunta in Europa proprio con straordinario tempismo, all’indomani dei vertici dell’Eurogruppo e dell’Ecofin sull‘unione bancaria, e comunque a poco tempo dal Consiglio d’Europa.

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C’è quindi chi ha interpretato questo giudizio come una chiara presa di posizione da parte di Standard & Poor’s rispetto alle decisioni in materia bancaria che avvengono in questo momento in Europa, l’espressione di un latente disaccordo, rispetto ai rischi che potrebbero ricadere da parte di alcuni stati sull’Europa intera.

L’Unione Europea, tuttavia, ha subito replicato che l’agenzia americana dovrebbe valutare il rating del Vecchio Continente solo sulla base dei Trattati speciali del bilancio UE, sottolineando come, anche in periodi di crisi, e anche in periodi di stress, gli stati abbiano continuato a contribuire senza deroghe o mancanze al bilancio comunitario.

Sono quindi state numerose le voci che si sono levate in difesa dei conti di bilancio e dell’affidabilità dell’Europa, confermata del resto al massimo livello da altre agenzie di rating internazionale.