Apertura domenica dei negozi. Costi e benefici

di Daniele Pace Commenta


 Arrivano altre audizione alla Camera dei Deputati sulla apertura dei negozi alla domenica. Sono ancora molte le proposte di legge da esaminare, e anche le valutazioni. Chi aveva infatti prospettato, con la vecchia legge, un business prolifico per i commercianti è rimasto deluso, tanto che è stata la stessa Confesercenti a promuovere la raccolta firme per tornare alla vecchia situazione.

Gli sviluppi

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha infatti fatto un’analisi sulla liberalizzazione degli orari di apertura la domenica e nei giorni festivi: “Ha cambiato le abitudini di consumo degli individui e delle famiglie rendendo possibile la suddivisione degli acquisti sull’intero arco settimanale; ha contribuito all’aumento dell’occupazione ma anche alla segmentazione del mercato del lavoro; congiuntamente con la crisi economica, potrebbe aver concorso a mettere in difficoltà alcuni piccoli esercizi commerciali; ha contribuito, insieme alle altre norme di liberalizzazione del commercio, all’attuale assetto della grande distribuzione organizzata e a una diminuzione della frammentazione del settore”.
Tutto chiaro insomma, nella nota del Parlamento, che ha ascoltato anche il presidente Pisauro. La soluzione appare difficile, perché, come ricorda lo stesso presidente, serve “un adeguato equilibrio tra le esigenze dei consumatori, la tutela di chi lavora nei giorni festivi e la libertà di concorrenza e di scelta delle imprese”.

L’Upb, pur riconoscendo che le liberalizzazioni avvicinano alla “concorrenza perfetta”, nella pratica analizza i risultati, che hanno avuto impatti positivi sull’occupazione, ma non sulle vendite e sui prezzi.