Il microcredito di Yunus “spopola” nella zona del Queens

di Gianfilippo Verbani 5


 Grameen in bengalese significa contadino. E non a caso la scelta di questo nome per una delle banche più famose al mondo. La Grameen bank è quindi una banca rurale che concede prestiti e supporto organizzativo ai più poveri, altrimenti esclusi dal sistema di credito tradizionale. L’operato dell’istituto non può certo definirsi ristretto: fino a oggi la banca ha concesso prestiti a più di 2 milioni di persone, conta 1.048 filiali ed è presente in 35.000 villaggi e in diverse città nel mondo.

In America, la capitale del capitalismo (e passateci il gioco di parole), New York la banca dei poveri ha iniziato il suo cammino: lo scorso anno la prima filiale americana della sua Grameen Bank ha prestato 1,5 milioni di dollari complessivi, hanno usufruito soprattutto le donne con progetti di piccole attività nel quartiere del Queens, zona notoriamente malfamata ma a pochi chilometri dai grattacieli illuminati di Manhattan.

Gli americani sono in grave difficoltà nel pagare mutui e ripianare debiti, ma la Grameen America ha dichiarato che il tasso di restituzione dei prestiti è del 99% – afferma il premio nobel – . Mentre altre banche stanno collassando, questa rimane forte. Il momento è giusto: la crisi dei mutui subprime ha evidenziato la fragilità di un sistema finanziario tutt’ altro che perfetto. Il microcredito è stato un settore poco colpito dalla crisi, è ancora solido.

Il presidente Obama ha recentemente annunciato la creazione di un fondo da 100 milioni di dollari per la crescita della microfinanza, un’iniezione senz’altro positiva che aiuterebbe la crescita di questa tipologia di credito.

100 milioni di dollari sono una cifra molto piccola per iniziare – la risposta di Yunus -. La Grameen Bank presta più di 100 milioni ogni mese. Però è un primo passo e questo è, senz’altro, positivo. Se avremo successo a New York, andremo poi in altre zone d’ America e in altre nazioni ricche


Commenti (5)

  1. Dove c’è povertà può funzionare…e la povertà a causa della crisi si allarga, anche in Occidente

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