Unicredit: progetto Insieme per i Clienti

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Tutte le banche controllate da Unicredit saranno accorpate nella Capogruppo attraverso un’operazione di fusione per incorporazione in UniCredit Spa. Questo è quanto ha deliberato nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione del colosso bancario europeo in merito ad un’operazione che non è di natura prettamente societaria/azionaria, ma andrà ad interessare, con finalità ed intenti positivi, tutta la clientela attuale e futura del Gruppo bancario. Il progetto approvato dal CdA è stato infatti denominato “Insieme per i Clienti“, e mira a far incrementare ulteriormente il livello di soddisfazione dell’utenza sia attraverso dei tempi di risposta ancora più rapidi, sia mediante una specializzazione delle competenze. In particolare, l’obiettivo è quello di accrescere la vicinanza del Gruppo bancario ai territori attribuendo, tra l’altro, ulteriori deleghe di natura decisionale alla rete; il tutto salvaguardando, a fronte del riassetto societario, i principali marchi del Gruppo bancario per quel che riguarda la clientela, ovverosia il Banco di Sicilia, la UniCredit Banca di Roma e l’Unicredit Banca.

In particolare, oltre alle banche citate sono sette in tutto quelle interessate nell’operazione di fusione per incorporazione; le altre quattro, nel dettaglio, sono UniCredit Private Banking, UniCredit Corporate Banking, UniCredit Bancassurance Management & Administration e UniCredit Family Financing Bank.

Insieme per i Clienti” è un progetto che vede interessato nel rafforzamento divisionale del Gruppo bancario non solo l’Italia, ma anche l’Austria e la Germania con la definizione, nello specifico, di complessivi quattro segmenti di business specializzati. Il segmento “Famiglie” per i privati con patrimoni fino a 500 mila euro; il segmento “Private Banking” per i clienti con un patrimonio sopra i 500 mila euro; il segmento piccole e medie imprese (PMI) per le aziende che hanno annualmente un fatturato fino al livello dei 50 milioni di euro; ed infine il segmento “Corporate Banking” per quelle imprese con un giro d’affari annuo sopra i 50 milioni di euro.