UniCredit: già 4 miliardi erogati alle piccole imprese

di Gianfilippo Verbani 2


 Stefano Papini, “imprenditore piemontese”, ce l’ha fatta: nonostante la crisi, ha scommesso sulla propria azienda investendovi i denari necessari “per estendere la propria attività e diffondere la cultura della birra artigianale”. Come lui, anche Giusy Albano ce l’ha fatta: nonostante le previsioni per l’economia mondiale non fossero delle più rosee, questa donna ha scelto di finanziarsi l’acquisto degli strumenti necessari per incrementare la produttività della propria tenuta agricola, dove produce ottimi olio e vino. La siciliana Dorotea Diquattro, poi, ha pensato bene di “surrogare” lo Stato e le sue lacune, tanto evidenti nella sua regione insulare: via alla richiesta di prestito per investire su ricerca ed innovazione. Ce l’ha fatta anche lei.

L’Italia, si sa, è il Paese delle mille – piccole – imprese: aziende, spesso familiari, che vanno avanti grazie al lavoro, all’entusiasmo ed alla dedizione di qualche “sfrontato” imprenditore di se stesso, che ha avuto il coraggio di investire sulle proprie capacità fino a costruirsi un proprio marchio ed una propria clientela, anche a costo di mettere in conto momenti di sacrifici e difficoltà impreviste. Tutto questo, però, è stato possibile grazie all’erogazione del credito effettuata dagli istituti bancari, e fortemente contrattasi negli ultimi mesi per effetto dell’esplosione della bolla finanziaria.

UniCredit, sul cui conto le vosi di crisi spesso si sono sprecate, continua – invece – ad essere al fianco dei piccoli imprenditori. Già 4 miliardi di €uro sono stati erogati, a beneficio di 38mila piccole aziende come quelle di Papini, Albano e Diquattro. Un ventaglio di proposte molto vasto, che spazia da finanziamenti a breve termine fino ad anticipi di liquidità per idee sul medio-lungo periodo. E poi LineAgricoltura per le aziende agricole (e ittiche), Factoring legato alle vendite, Franchising, Leasing e Basilea 2, “Per stabilire quanto credito puoi ottenere”. I segnali di ripresa già si fanno sentire, se poi giungono iniziative come quella di UniCredit a portare fiducia la strada verso l’uscita dalle sabbie mobili è tracciata.


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