Torino: troppe spese per una casa, meglio quella popolare

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Acquistare una casa é un passo veramente importante, i tassi Bce diminuiscono sempre più ma non proporzionalmente quelli applicati dalle banche. Così tante giovani coppie si recano in banca con sogni e buoni proposti ma escono dalla filiale rattristati o perchè il mutuo non é stato loro concesso o perchè le condizioni del mutuo, a causa del loro stipendio da precari sono insostenibili.

Siamo a Torino, una cittadina del Nord Italia dove si dovrebbe pensare che il lavoro non manchi (almeno rispetto al Sud) e ci si possa permettere di più che nel Mezzogiorno. Invece non é proprio così, oltre 9mila famiglie torinesi hanno i requisiti per ottenere gli alloggi popolari, mentre sono 15mila quelle che nel 2008 hanno chiesto il contributo pubblico per la locazione.

Le cifre sono emerse nei giorni scorsi alla Cgil di Torino, durante il convegno “Emergenza casa. Abitare anziani”, organizzato dallo Spi-Cgil.
Torino si caratterizza per un caro-affitti non alto ma ciò nonostante 9.456 famiglie reintrano nella fascia dei nuclei che avrebbero diritto a un’abitazione popolare (dati riferiti però 2007, anno dell’ultimo bando per alloggi Atc a Torino).

Quanto costa un affitto a Torino? Sempre secondo i dati Cgil, l’affitto medio in città é di circa 644 euro al mese per un bilocale (spese condominiali escluse). Ecco quindi che una famiglia media che guadagna 1200 euro al mese deve dare metà e più dello stipendio al proprietario della casa. A Torino il 50% circa delle famiglie abita in affitto, contro il 30% calcolato a livello nazionale.

La Cigl conclude:

Le famiglie, in particolare quelle con un solo reddito, i pensionati (con entrate medie di 800 euro al mese), o i precari (stipendio medio di 900 euro), oppure gli operai (salario medio di 1.200 euro) non possono permettersi questi costi dell’abitare. Spesso non stanno meglio coloro che hanno il mutuo da pagare, che in media si aggira sui 600-700 euro al mese.