Tassi BCE stabili ad agosto 2013

di Gianfilippo Verbani Commenta


 La Banca Centrale Europea ha confermato l’attuale livello dei tassi di interesse ufficiali di riferimento, ribadendo la soglia dello 0,50 per cento oramai in vigore da tempo quale termine minimo storico. Un tasso che influenza l’andamento del costo del denaro per famiglie e imprese che decidono di indebitarsi presso le banche, e che potrebbe rimanere così basso ancora a lungo.

L’istituto monetario guidato da Mario Draghi ha infatti intenzione di confermare le attuali soglie di riferimento nella speranza di poter stimolare il dinamismo dell’economia continentale, rendendo così il denaro meno costoso per famiglie e imprenditori.

Il “vero” problema per i mutuatari italiani non sarà pertanto costituito – ancora per mesi, forse anni – dai tassi di interesse di riferimento, visto e considerato che se la previsioni sull’Euribor venissero confermate, potrebbero volerci tra i 5 e i 6 anni per poter eguagliare i migliori tassi di interesse fissi attualmente applicati sulla piazza bancaria italiana.

In altri termini ancora, chi vuole indebitarsi oggi avrebbe convenienza a farlo a tasso variabile se ha in mente di restituire l’intero capitale entro tale periodo di tempo. Oltre questo arco temporale, infatti, il tasso di interesse variabile oggi contratto andrebbe a superare il tasso fisso potenzialmente “congelabile”, genernado quindi dei pregiudizi relativi al mutuatario.

Ad ogni modo, come già anticipato, il vero e proprio problema sulla nuova accensione dei mutui casa rimane l’applicazione di spread particolarmente salati ai prodotti bancari. Spread che conducono i tassi finiti su soglie particolarmente esose, in grado di impedire a decine di migliaia di mutuatari ogni anno di poter avere accesso a un mutuo casa che possa essere compatibile con la propria situazione reddituale: non è un caso che, anche a causa del caro-spread, i mutui erogati nel corso del 2012 siano stati in calo del 42 per cento rispetto all’anno precedente, e che la flessione delle surroghe e delle sostituzioni sia stato pari addirittura al 70,7 per cento.