Tassi BCE restano fermi allo 0,5%

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Alle ore 13.45 la Banca Centrale Europea ha comunicato ufficialmente di aver mantenuto fermi i tassi di interesse nell’area euro allo 0,5%, ovvero sul livello più basso di sempre. Nessuna novità nemmeno per ciò che concerne i tassi sui depositi presso la BCE, che restano invariati allo 0% allo scopo di rilanciare il credito e di scoraggiare le banche commerciali europee a depositare denaro nei forzieri di Francoforte. Fermo anche il tasso sui prestiti overnight all’1%. Il dato sui tassi nell’eurozona era ampiamente scontato dal mercato.

L’ultima variazione del livello ufficiale dei tassi è avvenuta lo scorso maggio, quando il costo del denaro fu ridotto di un quarto di punto dallo 0,75% allo 0,5% attuale. Alle ore 13 anche la Bank of England aveva annunciato di aver mantenuto invariato il tasso ufficiale allo 0,5%, il livello più basso di sempre. La BoE non modifica il valore dei tassi nel Regno Unito ormai dal 2009. Nessuna novità nemmeno dal programma di quantitative easing, confermato a 375 miliardi di sterline.

Durante la conferenza stampa di Mario Draghi, governatore della BCE, sono giunte conferme sulla forward guidance dello scorso luglio. Il banchiere italiano ha annunciato che la politica monetaria dell’Eurotower “resterà accomodante finché necessario”. Insomma, all’orizzonte non c’è la minima possibilità di assistere a un rialzo dei tassi, come aveva ipotizzato il numero uno della Bundesbank, jens Weidmann (leggi anche Tassi BCE potrebbero salire secondo Bundesbank). Nonostante sia in corso una lieve ripresa economica, che ha consentito all’eurozona di uscire dalla recessione, Draghi ha sottolineato che “i tassi di interesse resteranno allo 0,5% o a livelli più bassi ancora a lungo”.

Il governatore dell’Eurotower ha comunque ricordato che ci sono ancora “rischi al ribasso sulla crescita”, sebbene siano state fornite ai mercati previsioni di miglioramento per la seconda parte dell’anno. L’inflazione è attesa ancora bassa e sotto controllo, grazie alla riduzione dei prezzi dell’energia. Secondo Draghi resta sempre da risolvere il grave problema dell’elevata disoccupazione in Europa, senza contare che l’aggiustamento dei bilanci pubblici continuerà a pesare sulle economie dei singoli paesi membri.