I possibili effetti del Quantitative Easing sui mutui

di Gianfilippo Verbani Commenta

Secondo alcuni analisti, i tassi di interesse, che ora si trovano ai loro minimi storici, sono destinati a risalire, come anche il tasso di riferimento Euribor, che nell'ultimo periodo è passato anche alcuni momenti sotto lo zero.


 Alcune settimane fa la Banca Centrale Europea ha dato il via ad un massiccio programma acquisto di titoli di stato chiamato Quantitative Easing. Quali saranno, quindi, nel breve e nel lungo periodo gli effetti sui mutui del programma varato dalla BCE? Come funziona il quantitative easing

Secondo alcuni analisti, i tassi di interesse, che ora si trovano ai loro minimi storici, sono destinati a risalire, come anche il tasso di riferimento Euribor, che nell’ ultimo periodo è passato anche alcuni momenti sotto lo zero, e le rate indicizzate. Questi fenomeni dovrebbero avvenire a causa dell’ inflazione, la quale dovrebbe appunto tornare presto a risalire proprio grazie alla spinta della BCE, facendo di conseguenza salire il costo dei mutui e gli importi delle rate dei finanziamenti erogati a tasso variabile.

Che cos’ è il quantitative easing e a cosa serve

La discesa del tasso di riferimento Euribor su livelli così bassi è stato però accolta con una certa sorpresa dalle banche. I tassi praticati in questo modo rischiamo di scendere al di sotto degli stessi valori degli spread previsti dai contratti. In questo periodo, allora, in un momento di relativa incertezza sui tassi di interesse, una soluzione a cui i clienti possono fare riferimento è quella del mutuo a tasso visibile con cap, ovvero un finanziamento con un tetto massimo di copertura. Attualmente tuttavia le banche spingono ancora questo valore su livelli molto elevati, compresi tra il 5,5 per cento e il 6 per cento, facendo del mutuo a tasso variabile con cap un prodotto poi non così interessante, data anche l’ attuale facilità nel richiedere una surroga.