I precari possono ottenere un mutuo?

di Gianfilippo Verbani Commenta

Gli istituti creditizi danno un'enorme priorità al valore della continuità lavorativa.


Malgrado la ripartenza del mercato immobiliare, sono moltissimi gli italiani che fanno fatica a ottenere un mutuo. Si tratta dei lavoratori precari, dei lavoratori che non hanno un contratto a tempo indeterminato, dei lavoratori che proseguono vivendo di contratti a progetto o di collaborazioni, e delle giovani coppie che non riescono a versare l’anticipo richiesto dalle banche. Esso rappresenta in media il 30% del valore dell’immobile.Come può questa fascia richiedere un mutuo? Mediante un garante. Non sono contemplate altre soluzioni. Le banche erogano mutui a seguito di una continuità lavorativa, che non rientra nelle caratteristiche di chi è precario per definizione. Senza un contratto di lavoro stabile, dunque, bisognerebbe avere un genitore o un parente che faccia da garante.

Tra i precari, la fascia che ha un maggior margine di accesso è quella degli insegnanti. I lavoratori autonomi e i lavoratori a partita Iva, invece, vengono trattati come dipendenti dalle banche a patto che rispettino il principio della continuità lavorativa. Gli istituti di credito, solitamente, richiedono due anni di attività.

Prova ne è la tipologia di documenti richiesti per ottenere un finanziamento, differente rispetto a quella richiesta ai lavoratori dipendenti.

Coloro i quali hanno un contratto a tempo indeterminato, infatti, devono presentare solo le ultime due buste paga. Per autonomi e partite Iva, invece, sono necessari gli ultimi due modelli unici unitamente ad una copia del versamento delle imposte. Se il reddito è capitente, e l’attività lavorativa ha una storia abbastanza lunga, difficilmente verranno richieste garanzie accessorie ai fini del rispetto di un rapporto tra rata e reddito che sarà pari al 35%.