Il ministro Tria contro la patrimoniale e contro la UE

di Daniele Pace Commenta


 Il ministro dell’economia Tria va incontro al governo per difenderlo dall’attacco di Bruxelles sulla manovra, con uno stop alla patrimoniale, giudicata un suicidio. “È ovvio che non si farà la patrimoniale, sarebbe un’azione suicida. Non stiamo parlando di situazioni greche, gli aggiustamenti che possono essere fatti sono tanti e in modo molto più puntuale, senza implicare elementi di emergenza.”

Le parole del ministro

Tria ha parlato anche della possibilità di una correzione dei conti: “Non ha senso discutere di una prospettiva che non c’è ancora. Le manovre correttive si fanno se accade qualcosa”.

Una parola anche sulle banche italiane, a cui non servirebbe nessun aiuto: “Gli interventi sulle banche sono da scongiurare in tutti i modi, e ad ogni modo non ci sono le condizioni che rendano necessari interventi in favore degli istituti di credito.”

Intanto, la Banca d’Italia fa sapere però che: “l’aumento dello spread è costato 1,5 miliardi nel 2018, 5 miliardi nel 2019”.

Dalla banca centrale si richiama il governo anche sulle pensioni: “l’importo di una pensione eventualmente anticipata dovrebbe essere aggiustato per tener conto del minore montante acquisito e del più lungo periodo atteso di erogazione della pensione. Non rispettando questo criterio, si rischierebbe di compromettere l’equilibrio di lungo periodo del sistema, aggravando l’onere a carico delle generazioni future”.