Immobili ad uso gratuito, gli aspetti civili

di Gianfilippo Verbani Commenta

Tutti gli aspetti da tenere in considerazione per richiedere un immobile ad uso gratuito.


Richiedere un immobile ad uso gratuito è possibile? La risposta è ‘Si’. Tuttavia, occorre conoscere una varietà ben precisa di aspetti civili e fiscali. Questi aspetti sono assolutamente da tenere in considerazione. Di cosa si tratta?

1) In primo luogo, è possibile servirsi dell’opzione fornita dal modello 60.-il contratto di comodato di un’immobile redatto per iscritto necessita di essere registrato con modello 69 presso l’Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla stipula. Preventivamente, occorre versare l’imposta di registro di 200 euro (modello F23) e assolta l’imposta di bollo di 16 euro ogni quattro facciate o cento righe. Il bollo deve essere assolto mediante modello F23 o mediante contrassegno telematico. L’atto, infine, deve essere consegnato in duplice esemplare. Può essere consegnato in originale oppure in fotocopia.

> Immobili ad uso gratuito, gli aspetti fiscali

2) Quali sono i documenti richiesti dal Comune? Essi possono variare. La documentazione varia in virtù dell’assimilazione Imu e Tasi dell’immobile ad uso gratuito concesso a figli o genitori. In alcuni casi viene richiesto il contratto registrato. In altri casi è sufficiente un’autocertificazione che attesti il comodato a un parente che sia entro il primo grado, come abitazione principale, di concerto con un certificato di residenza e con le copie delle ultime fatture per l’utenza.

3) I Comuni possono assimilare l’immobile all’abitazione principale. Il vantaggio è contemplabile con delibera comunale e concerne gli immobili in comodato presso parenti entro il primo grado. L’agevolazione può operare attraverso limiti sulla quota di rendita che risulta nel catasto. Tale quota non deve eccedere il valore di 500 euro oppure solo nel caso in cui il comodatario appartenga ad un nucleo familiare avente Isee che non superi i quindicimila euro annui.