Dividendi 2011: tutti in grande spolvero!

di Gianfilippo Verbani Commenta


 In un frangente in cui la Borsa di Milano (ma non solo quella) non sta dimostrando grande brillantezza, per non dire che gli scivoloni sono tutt’altro che infrequenti, c’è un mercato pronto a regalare grandi soddisfazioni ai risparmiatori: è quello dei dividendi, che almeno a giudicare dai dati semestrali si preannunciano altissimi. Lo scenario di una Borsa debole difficilmente sarà invertito nei prossimi mesi, nonostante sia questa la speranza di tutti; così possiamo consolarci considerando che almeno per il 2011 è verosimile si stia preparando una ricca stagione di profitti per le blue chips. All’origine del boom è proprio la debolezza di un mercato che altrove non offre grandi alternative: persino i titoli di Stato viaggiano su valori di poco superiori al punto percentuale…

Non così i dividendi, dato che ci sono aziende pronte a staccare cedole per un valore anche vicino al 10% di quello della singola azione posseduta. La media delle blue chip e delle mid cap di Piazza Affari pone ad oggi i dividendi al di sopra del 4, quando non del 5%. Ci sono poi i casi eccezionali, come quello dell’energetico A2A (consorzio delle aziende elettriche di Milano e Brescia) che con una cedola di 10 centesimi renderà, al valore attuale del titolo, l‘8,8% del valore di una singola azione al risparmiatore.

Lo scenario è positivo, o quantomeno facilmente prevedibile (ma, come abbiamo spiegato, la prevedibilità dei mercati è una loro caratteristica “buona”), anche perché non si vedono fattori di criticità eccessivi mentre, per converso, c’è da ricordare che le aziende italiane di più alto profilo sono abituate a lavorare con percentuali di crescita dell’economia alquanto risibili, dunque paragonabili (se non addirittura inferiori) a quelli attuali. In particolare, poi, c’è da considerare che le aziende ex monopoli di Stato vivono ancora in un regime di scarsa concorrenza che le avvantaggia e le pone al riparo da emorragie di capitali.