Cyber-attacchi. Banche e centrali energetiche nel mirino

di Daniele Pace Commenta


 I cyber-attacchi sono una realtà del nostro secolo. I cyber-criminali cercano di carpire informazioni per fare profitti, magari cercando di farsi dare i propri dati bancari, o attaccando anche direttamente la banca. Ma dopo gli istituti finanziari, il settore dell’energia è quello più attaccato. Un dato sorprendente per molti versi, anche se spesso di tratta di aziende di reti di trasmissione, che possono essere attaccate per vari motivi. Si tratta di una voce di spese per l’industria, notevole. La prevenzione infatti è fondamentale per evitare i cyber-attacchi, e in Italia si spendono circa 18,4 milioni di euro l’anno solo per il settore bancario e finanziario. Nelle utility la spesa invece è di 17,2 milioni, e nella difesa di 14,5 milioni. Molto di più di un settore che invece, ad una prima occhiata, dovrebbe essere più sensibile, come quello della tecnologia informatica e dei software, qui si spendono 13,2 milioni. Gli analisti analizza il dato per le utility e non sono affatto sorpresi, perché qui ci sono i servizi primari di sicurezza economica. Poi il comparto energetico delle rinnovabili crescerà molto. Tutto questo rende appetibili queste utility per molti fattori. I ciber-attacchi possono mirare al ricatto, per estorcere denaro, ma anche far parte di piani terroristici.