Quanto tempo ci vuole a tornare tra i “buoni” pagatori?

di Gianfilippo Verbani Commenta

Quanto tempo ci vuole a tornare tra i "buoni" pagatori? Un'informazione utile soprattutto ai protestati che sono interessati ad un nuovo prestito.


La crisi e le condizioni di lavoro sempre più critiche potrebbero portare le famiglie ad attraversare un periodo di difficoltà che si traduce anche nell’insolvenza dei debiti contratti con banche e finanziarie. Di fronte ad un ritardo nei pagamenti, però, ci si può trovare in situazioni spiacevoli. 

Le banche e le finanziarie che non hanno i loro soldi nei tempi dovuti, unite alla Camera di Commercio, possono diventare un incubo per i debitori insolventi, al punto da farli iscrivere nei registri dei cattivi pagatori rendendo il loro accesso ad un nuovo credito praticamente impossibile.

I prestiti per protestati e cattivi pagatori

In quanto tempo e come si può venire fuori da questa situazione?

La prima cosa sa sapere è che l’iscrizione ai registri dei cattivi pagatori non è indelebile e venirne fuori è tanto più semplice quanto più rapidamente si arriva all’origine del problema. Per i cattivi pagatori si ricorda che la segnalazione di ritardi nei rimborsi rateali di un finanziamento permane nelle liste del CRIF dai 12 ai 36 mesi in base a questo schema:

  • Per ritardi nei pagamenti fino a due rate la segnalazione sarà attiva per i 12 mesi successivi alla regolarizzazione del disguido finanziario e sempre che non ci siano ulteriori ritardi.
  • Per ritardi dalle tre rate in su bisogna attendere 24 mesi dalla risoluzione del problema.
  • Per finanziamenti non rimborsati il tempo di permanenza nelle liste è di 36 mesi a partire dalla data di estinzione del finanziamento prevista in origine oppure a partire dall’ultima segnalazione a questo proposito dell’istituto di credito interessato.

Questo vuol dire che se un prestito dura più di 36 mesi è facile che si finisca fuori dall’elenco dei cattivi pagatori anche se il debito non è stato estinto.

Per quanto riguarda invece i protestati, iscritti nel Registro Informatico della Camera di Commercio, le modalità di cancellazione dipendono dal disguido finanziario in atto.

Per le cambiali non pagate, dopo aver saldato quanto dovuto bisogna presentare la documentazione alla Camera di Commercio entro 12 mesi.

Per un assegno bancario è invece necessario richiedere e ottenere la riabilitazione attraverso il Tribunale competente per zona o residenza. Una volta completata la procedura necessaria, il nome scompare dalla lista.

Se non si paga, si resta nelle liste nere per 5 anni scaduti  i quali il protesto decade.