Accordo Banche-Bancomat, taglio alle commissioni

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Parafrasando il titolo di un celebre film, “Anche i risparmiatori, ridono”. Succede quando il mercato si impegna a “fare il mercato”, prestando attenzione a logiche concorrenziali che forse non sono amiche degli istituti che le applicano, ma se non altro favoriscono una competizione tra le parti a tutto vantaggio della clientela, altrimenti costretta o ad adeguarsi allo stato delle cose oppure a rinunciare al proprio impegno economico rispetto a quella particolare situazione. La buona notizia di oggi, che poi in realtà è una novità di giorni scorsi, è rappresentata dal fatto che un accordo di riduzione dei costi di commissione sottoscritto tra ABI, associazione delle banche italiane, e Consorzio Bancomat è stato accettato dall’Antitrust, autorità di vigilanza che si è incaricata di stabilire la correttezza dei parametri sottoscritti nell’accordo stesso.

Il patto tra le parti prevede l’allestimento di un adeguato piano di tagli a commissioni interbancarie per Bancomat, Pagobancomat, domiciliazione bollette (Rid) e pagamenti con ricevuta bancaria: davvero un bel risparmio per noi cittadini, specialmente ora che abbiamo cominciato a scoprire la comodità del denaro elettronico (pericoloso sì, come abbiamo ammonito altre volte, ma solo quando è “a debito”) e stiamo imparandone la migliore gestione possibile. L’accordo chiude un contenzioso consistente in due istruttorie aperte dall’Autorità garante, decisamente insoddisfatta di quanto era stato fatto fino a ieri.

I tagli possono essere anche di misura sensibile, dal momento che vanno dal 3 al 36%: un bel risparmio a vantaggio della platea dei consumatori, che avranno sicuramente maniera di accorgersi anche se già hanno adottato alcuni sistemi per abbattere questo genere di costi (ad esempio, prelevando presso uno sportello del gruppo dove è aperto un conto corrente generalmente i costi sono azzerati). L’accordo riguarda i rapporti tra banche che, scrive l’Antitrust, “possono incidere sulle condizioni economiche praticate dalle banche alla clientela finale”.