I pro e i contro dell’euro in Italia secondo Antonio Fazio

di Gianfilippo Verbani Commenta

Antonio Fazio, ex governatore della Banca d'Italia, in occasione di una conferenza ha ribadito la sua posizione scettica sull'euro, la moneta unica europea.


 Da diversi mesi la crisi economica e la recessione hanno portato in Italia alla riapertura del dibattito sui pro e i contro dell’euro, la moneta unica che costituisce uno dei capisaldi della politica europea del nostro paese. L’Italia, infatti, a partire dalla prima introduzione dell’euro, è entrata a far parte dell’Eurozona e, nonostante la difficile situazione appare ancora molto legata alla moneta unica. 

Nuove regole dell’Unione Europea per i pagamenti con carte di credito

Si moltiplicano quindi le voci in questo periodo di coloro che sin dal primo momento avevano espresso dubbi sulla introduzione della moneta unica negli stati europei. Tra questi anche l’allora governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, il quale non aveva mancato di sottolineare neppure allora le sue perplessità.

Possibile prelievo forzoso sui conti correnti europei?

Antonio Fazio è stato governatore della Banca d’Italia nel periodo di tempo compreso tra il 1993 e il 2005. Già nel 1997, tuttavia, aveva anticipato che l’Italia avrebbe potuto prima o poi soffrire per l’introduzione dell’euro, arrivando a un fenomeno di sprofondamento dell’economia verso livelli inferiori.

Ora, infatti, l’Italia si trova in difficoltà ma non può né abbandonare la moneta né continuare ad essere vincolata ad essa in modo sbagliato. La situazione dell’Italia, tattavia, appare più critica di quella dell’intera area euro perché dal 2005 al 2013 il Pil italiano è calato dello 0,7 all’anno, mentre nell’intera area dell’euro, dove ci sono anche Grecia e Portogallo che hanno attraversato una grave crisi, è cresciuto dello 0,8 per cento.

L’euro ha dunque in sé alcuni pro e alcuni contro e in questo momento all’Italia servirebbero dei medici in grado di tamponarne gli effetti negativi.