Affitti brevi: arriva il bollino di qualità per l’evasione fiscale

di Daniele Pace Commenta


 Gli affitti brevi sono fonte, secondo il fisco, di evasione fiscale, e per questo arriva il “bollino di qualità” obbligatorio per le offerte on line, in modo che le abitazioni e i loro proprietari potranno essere noti subito al Fisco. Novità anche per la tassa di soggiorno: i Comuni avranno più poteri, in particolare sulla verifica dei versamenti. È quanto emerge dagli emendamenti inseriti nel Decreto Crescita, in cui è prevista la creazione di una banca dati delle strutture ricettive, già da questa estate.

Gli affitti brevi

Gli affitti brevi sono oggetto dell’attenzione del Fisco, dopo le polemiche suscitate dalle attività di Airbnb, che ha perso anche il ricorso al Tar sulla cedolare secca del 21% per le locazioni turistiche di meno di un mese. La cedolare deve essere applicata dalla piattaforma internet in modo da scongiurare l’evasione da parte dei proprietari. Airbnb farà ricorso al Consiglio di Stato, e per il momento evita di applicare la tassa, ma ha obbligo di comunicare al Fisco i dati dei locatori. Anche in questo caso, Airbnb continua a far orecchie da mercante, costringendo il Governo al bollino di qualità per le offerte on line. Senza bollino, scatteranno le multe dai 500 ai 5.000 euro, per ogni post pubblicitario.
La banca dati prevede un codice identificativo per gli annunci delle abitazioni per turismo, e sarà individuale in modo che il fisco sappia subito di quale tipo di abitazione si tratta, e della locazione. I cittadini potranno controllare i dati sul sito del Ministero delle politiche agricole e del turismo.