Surroga, in quali casi è consigliata a chi ha già un mutuo

di Gianfilippo Verbani Commenta

Il boom delle surroghe, in un momento particolare per il mercato, fa riflettere. Quando convengono realmente?


Dal terzo trimestre dello scorso anno al terzo trimestre dell’anno in corso si è verificata un’impennata incredibile per ciò che concerne la surroga. Il periodo, anche se il mercato mostra solo dei timidi cenni di ripresa, è dei migliori. Dal 10% del terzo trimestre si è passati al 23% di quest’anno. Un ottimo trend, se si pensa che Irs e tasso Euribor sono ai minimi storici.

Sono dunque sempre di più coloro i quali rimpiazzano un finanziamento acceso precedentemente con uno più vantaggioso erogato da un altro istituto a spese zero.Sono sempre di più i mutuatari a sapere che in questa maniera è possibile risparmiare visibilmente sulla rata. La formula della surroga, che attira i clienti con proposte al ribasso, conviene a numerosi istituti.

Ci sono però dei casi in cui non conviene effettuare una surroga quando il mutuo è in atto. Quali sono?

A chi ha già un mutuo in atto la surroga conviene, a meno che non manchino pochi anni all’estinzione, se richieda un importo minore del 50% o 60% del valore dell’immobile. Le banche infatti tendono a misurare il livello di rischio, e a regolare lo spread di conseguenza, in base soprattutto al loan to value (la percentuale del valore del mutuo in relazione al valore dell’immobile). Più è basso il loan to value più basso è lo spread. Le banche negli ultimi mesi hanno cominciato a promuovere i propri mutui con finalità di surroga, in quanto questo tipo di finanziamento permette di acquisire clienti affidabili e a basso rischio, con una storia di corretto rimborso del precedente mutuo la cui rata peraltro era di importo superiore a quello proposto nella sostituzione.
In tal modo gli istituti di credito hanno la possibilità di impiegare il proprio budget destinato ai mutui anche in presenza di un mercato immobiliare stagnante.