Superata quota 130 per le banche che aderiscono al Fondo Garanzia

di Gianfilippo Verbani Commenta

Superata quota 130 per le banche che aderiscono al Fondo Garanzia dedicato in via prioritaria a famiglie in difficoltà e giovani mutuatari.


È stata superata la quota delle 130 banche che aderiscono al Fondo di Garanzia per la prima casa, uno strumento pensato dal governo per favorire l’accesso ai mutui ipotecari, grazie alla l dello Stato che copre il 50% della quota capitale erogata per l’acquisto, la ristrutturazione e il miglioramento dell’efficienza energetica della casa. 

Se la casa principale, la prima casa, è acquistata, oppure ristrutturata, oppure sottoposta ad un intervento per il miglioramento dell’efficienza energetica, i proprietari che abbiamo i requisiti definiti dalla legge possono accedere al Fondo di Garanzia per la prima casa.

L’ABI ha detto che tra febbraio e maggio il Fondo ha messo a disposizione dei richiedenti circa 40 milioni di euro destinati ai nuovi mutui garantiti, di cui il 53% ha riguardato i proprietari fino a 35 anni e ci sono altri 82 milioni di euro in fase di erogazione.

L’idea è quella di rimpinguare il fondo fino a far sì che le banche e i mutuatari possano contare su un fondo di 600 euro che corrisponde a finanziamenti complessivi per 12-15 miliardi di euro, favorendo al tempo stesso l’accesso al credito ai nuclei familiari in difficoltà.

Priorità a giovani coppie e under35 per il fondo garanzia sulla prima casa

Proprio per questo motivo il fondo è destinato in via prioritaria alle giovani coppie, ai nuclei familiari monogenitoriali con figli minori e ai giovani che hanno contratti di lavoro atipici e non hanno ancora compiuto 35 anni. Per accedere al fondo è necessario che alla data di presentazione della domanda di mutuo i richiedenti non siano proprietari di un immobile a uso abitativo, a meno che non abbiano acquisito la proprietà per successione o la usino a titolo gratuito perché appartiene a genitori e fratelli.