Sindacati: “Rc auto più cara”. Verdone (Ania): “No, non è vero”

di Gianfilippo Verbani 1


 Il loro dossier parla chiaro: costi Rc auto in aumento, coperture diminuite. Con buona pace di automobilisti e motociclisti che, ingabbiati da clausole e norme poco chiare, molto spesso sono costretti a pagare più di quanto dovrebbero. A lanciare l’allarme sono Sna, Uea, Unapass, i sindacati di categoria. Una denuncia che non parte dalle associazioni dei consumatori, ma dal mondo stesso delle assicurazioni. «L’indagine su 72 compagnie assicurative presenti in Italia ha evidenziato come manchi una vera trasparenza verso il consumatore e rilevato alcune lacune nell’ambito delle condizioni generali che destano stupore» ha detto Marco Temellini (Sna). Facciamo un esempio: se un automobilista provoca un incidente, ma ha dimenticato di rinnovare la patente, è quasi certo che sia l’automobilista stesso a tirar fuori i quattrini. Di tasca propria. «Serve uno standard minimo di condizioni incluse nel contratto per valutare e comparare realmente le offerte proposte dalle compagnie – propone Giovanni Metti, presidente nazionale Sna, – e orientare i cittadini alla scelta. Non può essere solo il costo della polizza l’elemento di confronto, perché non esprime i reali contenuti e condizioni dell’assicurazione che si va a sottoscrivere». I sindacati non si fermano qui. Troppi codici, troppe scappatoie – spesso incomprensibili ai più – possono ingannare. Tutto marcio? No, secondo Vittorio Verdone direttore auto dell’Ania (associazione delle imprese assicurative): «Garanzie ed esclusioni di rivalsa sono più ampie di quelle previste dalla normativa – ha detto Verdone nel suo intervento al convegno di Sna, Unie e Unapass – Anzi, le garanzie si sono estese e non ridotte, come nel caso di sinistri in aree private. La copertura è facoltativa, non dovuta, eppure viene prevista dalle compagnie. Insomma, le condizioni sono migliorative e i prezzi negli ultimi anni si sono ridotti. Ci vuole maggior chiarezza, pur con il necessario tecnicismo».


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