Si riduce la distanza tra l’euro e il dollaro

di Gianfilippo Verbani Commenta

In questo momento si assiste infatti ad un rinnovato rafforzamento del peso del dollaro nei confronti dell'euro, e il cambio comincia a divenire maggiormente favorevole.


 Euro e dollaro da molti mesi hanno costituito gli aghi di una bilancia che sembrava destinata a favorire costantemente il primo nei confronti del secondo. Ma negli ultimi mesi la situazione che sembra quasi immutabile è cominciata a cambiare. Colpa delle ultime vicende occorse all’economia europea in generale e a quella americana. 

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In questo momento si assiste infatti ad un rinnovato rafforzamento del peso del dollaro nei confronti dell’euro, e il cambio comincia a divenire maggiormente favorevole. La causa di ciò deve essere individuata anche negli opposti atteggiamenti tenuti dalle rispettive banche centrali.

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La Federal Reserve, infatti, l’americana FED, ormai si dirige abbastanza velocemente verso un progressivo innalzamento dei tassi di interesse, mentre al contrario l’europea Banca Centrale Europea, BCE, si dirige sempre di più verso una progressiva riduzione del costo del denaro, al fine di favorire misure di sostegno all’economia degli stati del Vecchio Continente.

In seguito all’attuarsi di queste opposte tendenze il tasso di cambio tra l’euro e il dollaro è arrivato a toccare negli ultimi mesi il valore di 1,25, mentre ancora nel periodo compreso tra il mese di  marzo 2014 e quello di maggio viaggiava intorno al’1,4.

L’euro, quindi, a conti fatti, vive un progressivo indebolimento nei confronti del dollaro e la moneta unica europea appare sempre più precaria nei confronti del biglietto verde. Questa tendenza repentina di calo, tuttavia, non ha convinto tutti gli analisti, i quali sono tuttora divisi sulle future prospettive.