Le scelte degli italiani in fatto di prestiti per ristrutturazione nel 2013

di Gianfilippo Verbani Commenta

Nel corso del 2013 sono aumentate le richieste di prestiti personali rivolti alla riqualificazione e alla ristrutturazione energetica, perché, con la crisi economica ancora in atto, non è sempre facile avere a disposizione quella liquidità aggiuntiva per realizzare opere di ristrutturazione.


 Anche nel corso del 2014, come è noto, i cittadini italiani potranno usufruire dei bonus energia e degli incentivi erogati dal governo per compiere lavori di ristrutturazione della propria abitazione, avendo la possibilità di beneficiare di una detrazione IRPEF pari al 65 per cento delle spese sostenute, se i lavori di ristrutturazione saranno accompagnati da migliorie in campo di risparmio energetico e sostenibilità ambientale. 

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Nel corso del 2013 sono infatti aumentate le richieste di prestiti personali rivolti alla riqualificazione e alla ristrutturazione energetica, perché, con la crisi economica ancora in atto, non è sempre facile per le famiglie avere a disposizione quella liquidità aggiuntiva per realizzare opere di ristrutturazione, anche se queste ultime rappresentano una grande attrattiva in vista di un futuro risparmio.

Prestiti ristrutturazione più convenienti grazie alle detrazioni Irpef

La richiesta di un prestito personale permette infatti di avere a disposizione quel quantitativo di denaro utile ad esempio a realizzare l’isolamento termico della propria abitazione, il quale, oltre allo sconto fiscale, conferisce un risparmio di lungo termine sui costi dell’energia spesa per il riscaldamento degli ambienti.

Ma vediamo quali sono stati gli interventi di ristrutturazione fino ad oggi preferiti dagli italiani per accedere al bonus energia. Gli esperti di Casa.it hanno infatti realizzato un sondaggio in merito.  La maggioranza degli italiani ha optato per interventi di ristrutturazione del bagno – nel 28 per cento dei casi – una percentuale di poco inferiore, pari al 20 per cento, per la sostituzione degli infissi, mentre una percentuale ancora più piccola per il rifacimento dei pavimenti – nell’8 per cento dei casi. Meno richiesti invece interventi di ristrutturazione come il rifacimento del tetto.