Previsione tassi interesse fine 2012

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Chi sta per accendere un finanziamento o un mutuo ben saprà quale sia l’importanza di cercare di prevedere i tassi di interesse nel medio o nel lungo termine. Da una accurata previsione del costo del denaro dipende infatti la convenienza economica di indebitarsi a tasso di interesse fisso o a tasso di interesse variabile o, nel caso di un investimento, la convenienza ad un impiego sul breve termine o sul lungo termine. Ma cosa accadrà ai tassi di interesse di principale riferimento (Euribor, BCE) da qui alla fine dell’anno?

Iniziamo con il ricordare come i tassi di interesse sopra anticipati siano di elevata importanza nel calcolo del costo del denaro delle operazioni di finanziamento. L’Euribor e il tasso ufficiale di riferimento della Banca Centrale Europea costituiscono infatti la base di calcolo per l’applicazione dei tassi di interesse “finiti” sulle operazioni di mutuo o di prestito personale sul lungo termine, e sono pertanto due parametri molto “cari” a chi sceglie di indebitarsi a tasso di interesse variabile (qui previsioni tassi mutui 2012).

Stabilito quanto sopra, occorre altresì comprendere che la loro presenza è solamente una delle due “cause” che generano il costo del denaro per un’operazione bancaria: l’altro elemento, sicuramente preponderante, allo stato attuale delle cose, rispetto al parametro di riferimento, è lo spread, una maggiorazione a titolo oneroso che gli istituti di credito applicano per veder remunerata la liquidità impiegata nell’operazione di finanziamento.

Detto tutto ciò, e compresa quale possa essere l’attuale incidenza dello spread sul costo del denaro di una transazione creditizia, non rimane che da comprendere in che modo potrebbero evolversi i tassi di interesse di riferimento sopra elencati nelle prossime settimane. Sorprese a parte, riteniamo che le previsioni dei tassi di interesse di fine 2012 non siano in grado di generare particolari sorprese e, pertanto, che gli attuali livelli possano trovare conferma non solamente entro la fine dell’anno, ma anche per buona parte del prossimo esercizio fiscale.