Previsione rate mutui 2013

di Gianfilippo Verbani Commenta


 Le rate dei mutui italiani rimarranno più basse di quanto era possibile prevedere qualche mese fa, considerato che – afferma il presidente Bce Mario Draghi – “i tassi rimarranno all’attuale livello o più in basso per un periodo esteso”. Buone notizie quindi per gli italiani che hanno contratto un mutuo a tasso di interesse variabile, che già nelle scorse settimane guardavano con preoccupazione alla potenziale evoluzione dell’Euribor.

Le linee guida diffuse dal presidente della Bce sembrano invece essere ben più rasserenanti, lasciando infatti pensare che i tassi resteranno su livelli contenuti più a lungo di quanto fosse possibile ipotizzare.

In altri termini, per le famiglie italiane la situazione non dovrebbe mutare in peggio e, mal che vada, rimanere stabile. Secondo le proiezioni effettuate dal quotidiano Il Sole 24 Ore, infatti, “già in base ai livelli attuali e a quelli prevedibili dell’Euribor, per rimborsare un mutuo variabile medio (20 anni, 130mila euro, stipulato cinque anni fa) nel 2013 si potrà spendere circa il 2,5% in meno rispetto allo scorso anno e addirittura il 30% in meno nei confronti del 2008, l’anno dei tassi «impazziti» che molti ricordano con terrore”.

E per chi il mutuo lo deve ancora contrarre? Per costoro, aumenta certamente la convenienza nel breve termine del tasso di interesse variabile. Se tuttavia si intende contrarre un mutuo a 20 o 30 anni, val la pena considerare che all’interno di tale ampio spettro temporale il contesto potrebbe cambiare radicalmente (vedi anche questo nostro altro approfondimento sulle previsioni tassi di interesse 2013).

Archiviato il “problema” dei tassi di interesse di riferimento, non rimane che comprendere in che modo negoziare lo spread con la propria banca di riferimento, visto e considerato che il differenziale imposto dagli istituti di credito costituisce quasi per intero il tasso di interesse da pagare, e raramente scende al di sotto del 3 per cento. Una variabile sulla quale, tuttavia, la Bce può fare ancora poco.